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Come fare progetti per il futuro in tempi complicati

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Sono anni complicati in cui è diventato più difficile fare progetti per il futuro. Il presente è pieno di limitazioni e talvolta non è semplice neppure riuscire a pianificare nel breve periodo.

Come se non bastasse, siamo immersi in un bombardamento di immagini e notizie che sono diventate monotematiche e negative. Le assorbiamo passivamente, ma hanno un impatto sul nostro umore e sul nostro modo di decidere. A volte serve molto tempo prima di rendersi conto che questi input esterni (massicci, continuativi, ridondanti) ci hanno condotto ad auto limitarci e a negarci anche quello che potremmo fare.

L’importanza di fare progetti per il futuro

Eppure, senza riuscire a immaginare dove vogliamo andare, come potremmo dare una direzione ai nostri passi? Chi deciderebbe al posto nostro?

Senza riuscire a ipotizzare il futuro che vogliamo vivere, come potremmo diventare consapevoli di ciò che ora non va’ affatto bene nel presente e iniziare a porvi rimedio introducendo delle nuove routine?

Senza credere in un futuro migliore, come potremmo dare valore a ogni azione nel presente?

Come potremmo evitare di cadere affossati dal peso della fatica quotidiana?

E sappiamo benissimo quanta spinta positiva ci dà sapere a cosa vogliamo andare incontro, intenzionalmente, e perché lo desideriamo così tanto!

C’è chi, per paura di illudersi, si immagina scenari ancora peggiori e anche questo è un modo di “fare progetti per il futuro”. Sono quei “progetti” fondati sul disimpegno e hanno un’alta probabilità di far peggiore tutto (coerentemente con la previsione negativa).

Sia io che te sappiamo benissimo che non è certo merito del pessimismo se gli uomini sono arrivati sulla luna.

Sfruttare ciò che ci preoccupa

Ciò che ci preoccupa riguardo i progetti per il futuro non va’ negato e neppure usato come pretesto per rinunciare. Piuttosto, va tenuto in seria considerazione.

Lo ripeto.

Non è sano fare progetti per il futuro, immaginare ci saranno problemi nella realizzazione, far finta di nulla e negarli, avventurarsi comunque nell’impresa da impreparati e sprovveduti.

Neppure è cosa buona l’estremo opposto e cioè iniziare a fare progetti per il futuro, immaginare le difficoltà, ipotizzare che tutto vada storto, lasciarsi spaventare, non chiedersi come si potrebbe risolvere, rinunciare a tutta l’idea e ritrovarsi senza prospettive davanti perché tutto è stato bruciato a livello di ipotesi.

Invece, è sano, saggio e intelligente fare progetti per il futuro, immaginare le difficoltà, pensare a cosa potrebbe non funzionare E tenerne conto E cercare soluzioni in anticipo E prepararsi (studiare, raccogliere materiale, raccogliere fondi, migliorare il proprio mindset, …) E consultarsi con chi può essere più preparato sull’argomento E farsi supportare per alleggerire le difficoltà.

Se ti interessa un mio consiglio, in questa fase, trovo molto utile lo strumento dei “6 cappelli per pensare” di Edward De Bono e anche il mindset di “Checklist” di Atul Gawande.

Il tuo progetto non è ridicolo!

Un altro impedimento a fare progetti per il futuro è la paura di essere ridicoli, la paura di pensare troppo in grande, di non averne le capacità.

Presentiamo il progetto a noi stessi e noi stessi ce lo bocciamo, prima ancora di averne parlato con qualcun altro. Lo bocciamo in via preventiva, prima che lo faccia qualcun altro.

Per superare questo genere di ostacoli, può aiutarti leggere “Osare in grande” da cui è tratta la citazione che segue:

Gli feci una domanda: «Qual è l’ostacolo più significativo a creatività e innovazione?» Kevin ci pensò su per un minuto, e mi rispose:

«Non so se abbia un nome, ma in tutta onestà, la paura di presentare un’idea e di venire ridicolizzati, derisi e umiliati. E nel caso tu sia comunque pronto a subire un’esperienza simile, e riesci a superarla, poi subentra la paura del fallimento e di aver sbagliato. La gente crede di valere quanto le proprie idee, che le proprie idee non possano essere troppo “fuori di testa”, e che non possano permettersi di “non conoscere” qualcosa. Il problema è che in realtà spesso le idee innovative sembrano folli, e che il fallimento e l’apprendimento fanno parte di ogni processo rivoluzionario. Evoluzione e crescita graduale sono cose importanti, delle quali abbiamo bisogno, ma avvertiamo anche la necessità urgente di una rivoluzione reale, che si basi su un diverso tipo di coraggio e creatività.»

[Tratto da Osare in grande“, Brené Brown]

Quando pensi ai tuoi progetti per il futuro, ricorda:

  • “Spesso le idee innovative sembrano folli” (e allora, forse, il tuo progetto non è folle, ma è innovativo, di sicuro può essere innovativo per la tua vita);
  • “Il fallimento e l’apprendimento fanno parte di ogni processo rivoluzionario” (e anche la progettazione conosce momenti di fallimento e di apprendimento prima di passare alla messa in opera); arrivare a definire un piano d’azione e arrivare a programmare le azioni in agenda significa aver fatto dei passi avanti nel tuo processo rivoluzionario;
  • “Evoluzione e crescita graduale sono cose importanti, delle quali abbiamo bisogno” (piuttosto che rinunciare a un progetto che ti sembra troppo per la tua portata, metti in conto una crescita graduale e progetta un obiettivo che sia fattibile per questo momento e che ti consentirà di essere più forte in previsione di quell’altro troppo ambizioso in questo momento).
  • “Un diverso tipo di coraggio e di creatività” è proprio ciò che serve in momenti complicati come questo. I momenti straordinari (cioè “non ordinari” o “fuori dall’ordinario”) hanno bisogno di persone che pensano in modo “non ordinario” e “fuori dall’ordinario”, con creatività, e che abbiano il coraggio che gli altri hanno perso (o non hanno mai avuto).

Gli obiettivi e i progressi inimmaginabili

Sì, è una responsabilità usare la creatività, pensare in modo non ordinario, avere coraggio (a volte anche per gli altri).

E sì, a volte siamo noi stessi quelli che fino a qui abbiamo pensato in modo ordinario e non abbiamo avuto coraggio. Anche a questo serve fare progetti per il futuro: a introdurre l’innovazione nella nostra vita, nel nostro modo di pensare e di agire.

“Credo che saremmo ancora all’età della pietra se l’uomo non avesse inseguito la propria curiosità, se non avesse osato compiere imprese che sembravano inutili. È così che la scienza ci ha fatto fare salti in avanti ed è così che abbiamo raggiunto obiettivi inimmaginabili.”

[Tratto da Pan di stelle. Il mondo come lo vedo io” di Margherita Hack]

Io posso dirti che ho visto progressi che sembravano inimmaginabili per le stesse persone che li hanno ottenuti. Persone che sono irriconoscibili rispetto al passato.

Persone che hanno inseguito la loro curiosità di scoprire il loro potenziale e che hanno progettato come volevano sentirsi e vedersi in futuro. Donne e uomini che, mentre mettevano in pratica il loro piano d’azione, hanno imparato la scienza dei loro passi avanti.


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