Home » Lavoro » L’aumento di stipendio è finalmente arrivato!
Aumento di stipendio finalmente è arrivato

L’aumento di stipendio è finalmente arrivato!

5 min read

Questo aumento di stipendio arriva dopo che lui mi ha manifestato la sua volontà di domandarlo e dopo vari passaggi intermedi in cui l’azienda continuava a chiedergli sempre di più senza riconoscergli il suo valore anche economicamente (trovi questi step nei post “Prenderla sul personale non è la tua reazione migliore” e “Il collega non conosce la pratica e devi insegnarla“).

Arriva dopo solo 4 sessioni di coaching, distribuite in un arco temporale di 1 anno e mezzo.

Arriva dopo aver lavorato sulla consapevolezza del suo valore e di meritare quell’aumento di stipendio. Senza quella consapevolezza, avrebbe continuato a sottostare alle logiche aziendali che gli chiedevano sempre di più, accettando il paternalismo con cui lo trattavano (e lo tenevano buono).

Un esempio? Ai primi di marzo dell’anno scorso affermava:

“Non ho il sufficiente potere per imporre le mie idee; solo uno strappo vero cambierebbe le cose ma non è nelle mie corde.”

A cui mi vidi costretta rispondere:

“Con tutte le letture che fai, dovresti sapere benissimo che “potere” non è strappare, né chiedere. Il vero “potere” è ottenere dagli altri senza neppure chiedere. Il vero “guidare” (Leadership) è farsi seguire senza chiedere di essere seguiti.

Io non so davvero da cosa ti venga questa idea dell’uomo “forte” che deve strappare, fare gesti eclatanti, battere i pugni sul tavolo per dimostrare la sua forza.

Da dove ti viene? Insegnamenti di qualche mentore? Film? Libri? Dall’esempio lì in azienda? Dove l’hai imparata questa idea che se non strappi non ottieni nulla?

Io penso non ci sia nulla da strappare, se non l’inconsapevolezza che hai di te stesso!

Il risultato di questo scambio fu che si fece portavoce non solo dei suoi interessi ma anche delle colleghe:

“Ciao Paola, sono contento di quello che ho fatto. Orgoglioso.

Sono andato dalla responsabile del personale e a nome delle altre ragazze ho chiesto, per i sacrifici fatti, che facciamo e che faremo, un riconoscimento economico.

Ho detto che all’interno ci sono esigenze diverse (anche avere permessi e ferie), ma stante la situazione sappiamo che finché non saremo strutturati, non sarà possibile ottenerli. Quindi almeno un riconoscimento economico è doveroso.

E che i “bravi!” che qualche volta abbiamo sentito non sono più sufficienti (l’ho detto due volte per ribadirlo).

Non so cosa accadrà, ma andava fatto.”

C’erano le condizioni per farlo? Assolutamente, sì.

Sono fiera di lui? Caspita! Da matti!

Senza potere? Non mi pare proprio.

Piuttosto: fermo, risoluto, senza strappare, usando modi che sono nelle sue corde.

L’evoluzione

Intanto ha continuato a fare il suo lavoro al meglio perché è un uomo coscienzioso, con un alto senso della responsabilità, perché ci tiene che il suo reparto funzioni a regola d’arte.

E non è poco perché in questi casi, quando le persone sono fortemente deluse dal mancato riconoscimento del loro valore, capita molto spesso che rimangano intrappolate nei rancori, si demotivino giorno dopo giorno, comincino a girare al minimo, portino a casa il malumore contagiando anche il clima familiare.

Lui, niente di tutto questo. Sì, qualche momento difficile, ma che abbiamo risolto con uno scambio di messaggi per recuperare in fretta il buon umore.

Giungiamo a dicembre, qualche giorno prima di Natale:

“Ciao, Paola. Oggi mi hanno convocato.

Motivo: andamento reparto ma in realtà aumento stipendio. Mi hanno offerto 200 euro lordi in più al mese. E mi hanno chiesto se ero soddisfatto.

Prima ho parlato del reparto è poi sono andato al dunque. Li ho ringraziati per la proposta e l’iniziativa. E ho chiesto prima di tutto se la famosa una tantum (promessa da ottobre a fine anno a coprire la differenza di stipendio vecchio e nuovo) c’era ancora visto che non l’avevano ricordata. E poi ho detto che non ero soddisfatto pienamente perché nella mia testa avevo pensato ad un altro importo netto.

Per il mio desiderata siamo in trattative nel senso che mi devono far sapere.

Per fortuna che mi hanno ribadito la mia importanza fondamentale. Come no?

Probabilmente pesano anni di schiavitù psicologica. Ora che ho finalmente consapevolezza, certe situazioni pesano. Quello che ho chiesto per i loro piani è molto. Probabilmente troppo. Vediamo.”

Sì, la consapevolezza pesa dentro e si sente anche fuori.

Una consapevolezza ben incanalata è una forza che arriva anche all’interlocutore.

L’inizio di anno con l’aumento di stipendio confermato

“Ciao Paola, buonasera. Tentativo di breve riassunto… 😁 1) metà del mio reparto sono out per covid, io sono stanco e delle ferie che dovevo fare alla fine faccio solo questo venerdì per miracolo 2) mi hanno aumentato lo stipendio anche se non secondo quanto desidero. Tra l’altro gli arretrati promessi sono arrivati ma manca 1 mese. Non ce la possono fare… Manco ho voglia e tempo per evidenziarlo ora, ma sai che lo farò! […]

Grazie per tutto quello che fai per me e il tuo sostegno. Come te, nessuno mai.”

Anche se non è esattamente quello che voleva, abbiamo dimostrato che si poteva chiedere l’aumento e ottenerlo. Inoltre, ha più che ripagato l‘investimento in coaching che ha portato anche a nuove iniziative costruttive che esulano da questo obiettivo.

Quello che mi chiedo è:

  • cosa sarebbe successo se non avesse deciso di domandare di più?
  • Quante altre rinunce avrebbe dovuto chiedere a se stesso e alla sua famiglia perché l’azienda lo sfiniva senza riconoscergli quello che meritava?

E mi chiedo anche:

  • cosa sarebbe successo se non avessimo lavorato insieme a questo obiettivo?
  • Come avrebbe fatto ad affrontare da solo una trattativa così complessa?

Ma mi chiedo pure:

  • come investirà i soldi in più ogni mese in busta paga?
  • Quanto sarà più serena tutta la famiglia?
  • Quanto inciderà in positivo tutta questa operazione?

Mettendo da parte le mie riflessioni, sono felice di averlo accompagnato fino a questo traguardo. Se vorrà andare ancora più in là, io ci sarò.

Photo by Jack Finnigan on Unsplash

Modulo di contatto


Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 0 Media: 0]

Iscriviti alla newsletter!

Riceverai un nuovo articolo con l’aggiornamento di un percorso.

Torna in alto