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Una nuova routine per migliorare i risultati

Una nuova routine per avvicinarti ai tuoi sogni

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“Man mano che il lavoro scemava mi sono accorta che ho bisogno di lavorare a una nuova routine.
Mi sono viste davanti le abitudini, mi sono resa conto di quello che faccio e mi sono resa conto che vorrei passare a un livello diverso.”

La precedente routine

Viviamo un periodo storico in cui praticamente tutte le vecchie routine sono state stravolte. Non esiste un settore che non sia stato toccato dai condizionamenti che la pandemia ha portato con sé.

Routine ‹rutìn› s. f., fr. [der. di route «strada»].

[Tratto dal Dizionario online Treccani]

Avevamo una miriade di “strade fisse” che percorrevamo durante la giornata.

Magari qualcuno era stanco di quelle “route” costanti che potevano far percepire le giornate identiche fra di loro. Qualcun altro, invece, trovava rassicurazione in quelle “strade” fisiche, mentali, metaforiche che fossero.

Per molte persone c’era un tragitto da fare per raggiungere il posto di lavoro e improvvisamente non era più necessario mettersi in macchina.

Per altre, c’era una strada per andare in palestra. Quella strada è rimasta ma ha poco senso intraprenderla perché troverà chiuso. Saltati anche i sabati sera con gli amici e i weekend ad esplorare il mondo fuori casa.

Le nuove regole hanno messo il divieto su molte routine o le hanno rese impraticabili e, come sempre, ognuno ha reagito a modo proprio.

Qualcuno è corso ai ripari immediatamente, chiedendosi cosa poteva fare di costruttivo o come poteva conservare comunque certe abitudini (per es. c’è chi ha comprato l’attrezzatura per ricreare una palestra in casa).

Qualcun altro non si è posto il problema, magari ne ha approfittato per riposarsi un po’ di più. Ma, dato il protrarsi di questo stato generale, è arrivato comunque il momento della consapevolezza “così non va bene!”:

“Per esempio, le cose che posso fare in 2 ore le faccio in 4 ore sul divano (è una cosa che non posso permettermi nel corso dell’anno). […]

“Se finisco il lavoro nelle due ore previste, è chiaro che adesso non mi dico “bene ora mi occupo di…” ma “Và che mi guardo il film!”

Ricado sempre nelle solite abitudini non proprio costruttive.”

La necessità di una nuova routine

Dice Robert McKee:

“Il vero personaggio si rivela attraverso le scelte che un essere umano compie sotto pressione: maggiore è la pressione, maggiore sarà la rivelazione e maggiore la fedeltà delle scelte alla vera natura del personaggio.”

[Tratto dal libro Story“, Robert McKee]

Nel caso di questa donna, sotto pressione, è venuta fuori la sua natura che la porta a prendere in mano un problema e andare fino in fondo.

Sotto pressione, si è rivelata fedele ai sogni che vuole realizzare e disposta ad abbandonare le routine “non proprio costruttive”. Certo, non sono dannose, nulla di grave. Ma ha capito che non l’avvicinano al suo sogno, forse l’allontanano addirittura.

Lei stessa ha capito che “il nodo da sciogliere” per avvicinarsi ai risultati migliori è una nuova routine.

Perché l’altro concetto a cui sta lavorando è che “ogni azione fa parte di qualcosa di più grande”.

Ciò che non fa oggi, non se lo troverà in futuro. Ciò che fa male oggi, andrà rimediato in futuro. E ciò che fa con precisione e amore oggi, si intreccerà in futuro ad altre azioni simili, dando forma al suo sogno.

Una soluzione cucita su misura

Per “passare a un livello diverso” le ho consigliato di seguire l’esempio di una donna che ragiona in termini di “caselle da smarcare” (fatta una, passa subito ad un’altra).

“Andavo a dormire ogni sera pensando a quello che bisognava ancora fare e aprivo gli occhi ogni mattina avendo già in mente la lista giornaliera, settimanale e mensile delle attività da spuntare.”

[Tratto dal libro Becoming“, Michelle Obama]

Lei, dal canto suo, mi ha proposto una nuova routine fra me e lei.

Il lunedì mi manda un vocale in cui “annuncia” gli obiettivi su cui vuole concentrarsi, sulla base anche dell’andamento della settimana precedente; io l’ascolto snocciolare gli impegni cercando di mettere da parte la mia voglia di sentirla soddisfatta di sé e cercando di ascoltare quanto lo è davvero.

Il venerdì ci salutiamo e ci auguriamo “buon weekend”, consapevoli che in sottofondo gira una domanda nella testa di entrambe: (sono/sei) “soddisfatta della settimana?”.

Ricorderai che l’anno corso, a inizio pandemia, girava il claim “ne usciremo migliori”. Non ci ho mai creduto perché, per come veniva pronunciato, sembrava fosse un miglioramento scontato e che accadesse per magia.

Credo, invece, a ogni “voglio uscirne migliore” o “vorrei passare a un livello diverso” perché mettono in moto un processo che implica:

  • un’analisi di ciò che non funziona;
  • una visione precisa dell’obiettivo o del cambiamento che si vuole realizzare;
  • l’introduzione di modelli (persone particolarmente capaci nell’ambito in cui vuoi migliore) da cui prendere esempio;
  • impegno, azioni, continuità, coerenza;
  • frequenti controlli sull’andamento;
  • frequenti aggiustamenti,

finché quel miglioramento desiderato è tangibile e concreto.

Proprio come sta facendo lei che sta trasformando la pressione di questo periodo nell’occasione per passare a un livello diverso.

Non era da tutti, sono la prima a riconoscerglielo.

E anche lei si sta riconoscendo il merito.

Nei suoi messaggi vocali avverto i sorrisi che fanno capolino fra le sue parole, un po’ titubanti per paura di cantar vittoria troppo presto, un po’ stupiti per i mutamenti che sta vedendo, un po’ incoraggiati da risultati che dubitava di poter raggiungere.

Si annuncia ricco di soddisfazioni il nuovo livello a cui sta approdando.

Photo by Christina Moroz on Unsplash
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