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La competizione a lavoro

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Diciamolo subito: lei viveva male, malissimo, la competizione a lavoro. Non ne sentiva la necessità e, anzi, era diventata consapevole che la competizione con gli altri su di lei aveva un effetto contrario a quello sperato: la rendeva meno efficiente.

Un approccio per evitare di subire una competizione indesiderata all'interno dell'ambiente di lavoro.
Photo by Jonathan Borba on Unsplash

Una sessione alla ricerca di una strategia

“Le esperienze passate che ho avuto non sono state molto positive. Il mio primo lavoro mi ha segnato tanto. C’erano i colleghi che mi facevano la guerra.”

Ora è in un altro contesto. Lei stessa riconosce in queste persone altre caratteristiche, altri valori, altri comportamenti. Eppure basta un nulla che le rievochi il passato e le faccia replicare nel presente i comportamenti che aveva con persone completamente diverse.

La consapevolezza degli errori da evitare

“Quando mi sento un po’ ferita, tendo a cambiare atteggiamento e gli altri lo percepiscono.

Me ne sono accorta e mi sono detta: no, non ti conviene, mantieni buoni rapporti, …

Lì sul momento, sono molto istintiva, molto impulsiva, non riesco a contare fino a 10…”

E se “contare fino a 10” fosse la soluzione ma da applicare in un altro momento, cioè prima di entrare in ufficio?

Alla mia domanda, ecco emergere la competizione indesiderata con la sua collega:

“C’è una cosa che non mi piace tanto (però anche capisco).

Oltre ai titolari c’è anche una collega che ha la mia età più o meno, ma è lì da 10 anni. C’è sempre questo confronto fra me e lei, non lo fanno con cattiveria, ma a me pesa un po’.

La trovo un po’ un’ingiustizia perché io non ho lo stesso bagaglio.”

Com’è stata costruita la competizione a lavoro?

“Uno dei titolari, in quel periodo che sono stata poco bene, ha detto:  “mi raccomando ***** [collega] perché se manchi tu siamo messi male”. 

Come dire “se manca ***** [io], vabbè.”

Un altro, in un’altra occasione l’ho sentito dire:

“*****, prima che lei prenda te, ce ne vuole!”

Anche la dirigente mi ha fatto capire che non devo assolutamente sognarmi di scavalcare *****.

Mi ha dato fastidio perché danno per scontato che sono una persona che scavalca o non porta rispetto.”

Purtroppo ci sono contesti in cui la competizione viene incentivata in maniera dannosa. “Scavalcare” è un termine che ha una connotazione negativa e capisco che le dia fastidio.

“Immagina tutte le persone dell’ufficio e di cancellarle una dopo l’altra, lasciando solo te e la tua collega *****. Vuoi scavalcarla?”

“No! Io voglio raggiungere il suo livello di considerazione!”

Come dimenticare la competizione a lavoro valorizzando se stessa

Dunque desidera essere riconosciuta nel suo valore, nell’apporto che può dare all’ufficio. Sta solo chiedendo che la si veda per quello che è e per il potenziale che può esprimere ancora.

Ma lei è la prima che deve ricordarsene.

Perché a furia di confrontarsi, si è messa totalmente in discussione e non ha valorizzato ciò che sa fare.

Per riprendere consapevolezza del suo valore le propongo di costruire una check list da rileggere come un mantra tutte le mattine prima di entrare in ufficio, per ricordarsi quali sono i suoi punti fermi.

La imbastiamo insieme:

  • Anche io ho delle buone capacità;
  • so fare bene il mio lavoro;
  • sono brava a mettere le persone a loro agio;
  • sono precisa e puntigliosa;
  • quando metto da parte l’emotività, non perdo un colpo!

(Questa check list era da completare e l’aveva come esercizio da fare)

“Anche ***** potrebbe sentire la competizione a lavoro? Anche lei potrebbe sentirsi si minacciata da te? Sei pur sempre quella che ha tante capacità e sa fare bene il suo lavoro, no?”

“A questo non avevo pensato, francamente. In effetti da parte sua non vedo dei segnali di guerra verso di me. Sono i titolari che ci misurano continuamente.”

Stiamo smontando la dinamica competitiva che altri hanno innescato (più o meno consapevolmente).

Qualche giorno dopo questa sessione mi informa che ha aggiunto altri punti alla sua check list da rileggere prima di varcare la porta dell’ufficio:

  • Ho trovato delle persone serie, intelligenti e umane e questa è una gran fortuna. 
  • Posso tenere a mente quanto è importante curare il lato umano.
  • Posso fare del mio meglio e imparare poco a poco come muovermi in questo ambiente.

Aggiornamento.

Nei mesi successivi a questa sessione, dopo essere diventata più sicura di sé e più fiduciosa nelle sue capacità ha trovato il coraggio di cambiare azienda. Ha trovato migliori condizioni e un ambiente più sereno e costruttivo.


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