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Ogni dubbio può essere visto in ottica positiva

Il dubbio visto in un’ottica positiva è un super potere

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Lei è una donna coinvolgente e trascinante. Raduna persone, sensibilizza, riceve riscontri positivi. Eppure, ci sono momenti in cui ogni dubbio del mondo sembra prenderla di mira e assalirla.

Qualche giorno fa doveva mandare una mail ai suoi associati e temeva di sembrare ridicola, probabilmente per via dello stile (molto spontaneo, poco formale) che, d’istinto, avrebbe voluto utilizzare.

Aveva fatto leggere la bozza a suo marito che le aveva dato una bellissima risposta: in sostanza, doveva sentirsi libera di essere se stessa.

“C’ha ragione pure lui. Sono quella piena di dubbi.”

Vedere il dubbio in un’ottica positiva

Sentivo che mi aveva scritto su WhatsApp, raccontandomelo, perché voleva qualche parola di incoraggiamento anche da me.

Le ho risposto con un lungo vocale:

“Mi sembra che vedi i dubbi solo come negativi e vorrei aiutarti a vederli in un’ottica positiva.

Qualsiasi idea deve passare attraverso una fase di revisione, che è una fase in cui la metti in discussione, ne trovi i difetti, cerchi ciò che potrebbe non funzionare (quel “cappello nero” di cui parla Edward De Bono).

Per esempio, immagina, che ne so, un inventore che decide di fare un nuovo tipo di gomme per le macchine, poi gli viene il dubbio che non abbiano abbastanza aderenza e però si dice: “no, guarda, voglio sentirmi sicuro di me, vado dritto, fregandomene di questo dubbio!”

Non è pensabile! Cosa fa in realtà? Ascolta il suo dubbio e verifica se c’è l’aderenza.

Anche tu, devi assolutamente iniziare a vedere i dubbi come qualcosa di positivo.

Persino gli scrittori passano attraverso la fase del dubbio: “quella parola non è esattamente ciò che voglio esprimere, quella frase lì non rende.”

Ora, il senso della comunicazione è voler entrare in rapporto con l’altro. E, d’altronde, mi sembra il minimo che tu voglia entrare in rapporto con i tuoi iscritti.

Il dubbio di sembrare ridicola quando ti rivolgi a loro, devi usarlo per comunicare meglio.

Vuol dire che fai il possibile per evitare i fraintendimenti e, allo stesso tempo, che fai il possibile per conservare la spinta del messaggio.”

Un ottimo mentore

“Mentre ti parlo, mi viene in mente che lessi la biografia di Martin Luther King e lui era pieno zeppo di dubbi mentre preparava i suoi discorsi, ma zeppo proprio. Ero sbalordita mentre leggevo, sai?

Siamo abituati a vedere “la bella copia”, il “discorso brillante” e ci lasciamo sedurre da quell’impressione di “facilità”.

Sappiamo poco o nulla di tutto il processo dietro, di quanti tentativi ha richiesto, quanti momenti di fragilità, quanto tempo prima di arrivare alla versione definitiva.

Martin Luther King sentiva la responsabilità di guidare delle persone, si chiedeva se ne era all’altezza. Eppure, malgrado i suoi dubbi, tutti noi abbiamo potuto ascoltare “I have a dream”. I suoi dubbi non hanno sottratto nulla alla sua capacità di coinvolgere e ispirare le persone.

Vorrei che iniziassi a vedere i dubbi come “Ah! Aspetta! Cosa sto sottovalutando?” oppure “Ah! Aspetta! Cosa sto sopravvalutando?” oppure “cos’è che mi fa dire che posso sembrare ridicola?” 

Perché, al di là del giudizio sull’essere ridicola che ti blocca nell’azione, una parte di te ha sicuramente capito che puoi spiegarti meglio, che puoi dirlo meglio. Non è questione di snaturarsi o di compiacere gli altri.

I dubbi ti aiutano a evitare i fraintendimenti, a evitare di essere travisata, a essere più efficace.

Ma devi smettere di giudicarti perché hai i dubbi. Se pensi ti possa aiutare, ti cerco quelle pagine di King dove si vede che aveva tanti dubbi però li gestiva. Così puoi anche vedere come li gestiva.”

Dopo il suo consenso, ho cercato nel libro, ho scattato delle foto, gliele ho inviate.

I dubbi di Martin Luther King

Ho scelto per lei questi 2 passaggi in cui sapevo che si sarebbe riconosciuta maggiormente:

“Non mi ero mai trovato nella condizione di sottopormi come predicatore al giudizio di chi intendeva offrirmi l’incarico di pastore di una Chiesa. In una situazione simile non si può perdere di vista il fatto di essere sotto esame. Alla mia mente si affacciavano molti interrogativi. Qual era il modo migliore di colpire la congregazione dei fedeli? Dovevo cercare di suscitare l’interesse facendo sfoggio di dottrina? Oppure dovevo predicare così come avevo sempre fatto in sostanza contando sui suggerimenti dello spirito di Dio? Decisi di seguire quest’ultimo criterio. Continuavo ripetere a me stesso: «lascia Martin Luther King in secondo piano e tieni Dio in primo piano e tutto andrà benissimo. Ricorda che sei un tramite del Vangelo, e non la fonte».“

[Tratto da “I Have a dream”. L’autobiografia del profeta dell’uguaglianza“, Martin Luther King Jr

“La lettura dell’articolo ebbe l’effetto di obbligarmi per la prima volta a riflettere davvero sulla natura del metodo del boicottaggio. Fino a quel momento l’avevo accettato in modo acritico, ritenendolo il mezzo migliore di cui potessimo disporre. Adesso cominciavo a nutrire qualche dubbio. Il nostro modo di agire era consono all’etica? Il metodo del boicottaggio è fondamentalmente contrario alla morale cristiana? Non è forse un modo negativo di impostare la soluzione del problema? Era vero che avremmo imitato il comportamento seguito dal alcuni dei Consigli dei cittadini bianchi? Se anche da un simile boicottaggio avessimo ottenuto risultati pratici di carattere durevole, poteva un mezzo immorale giustificare un fine morale? Ognuna di queste domande esigeva una risposta onesta. […]

Da quel momento concepii il nostro movimento come un’operazione di massa di non collaborazione. E da allora in poi mi servii raramente del termine “boicottaggio”.”

[Tratto da “I Have a dream”. L’autobiografia del profeta dell’uguaglianza“, Martin Luther King Jr

Il dubbio è potere

Dopo aver ascoltato la mia voce e aver letto le pagine fotografate che le avevo mandato, mi ha risposto subito:

“Ok. Il dubbio è potere. D’accordo.”

E da quel momento non l’ho più sentita lamentarsi dei suoi dubbi.

Invece, ha continuato a cercare il confronto con più lucidità.

Per esempio, nei giorni successivi, le è venuto il dubbio che, se avesse aspettato ancora a spedire la lettera ai suoi iscritti, alcune parti sarebbero diventate obsolete.

In questa osservazione c’è il suo nuovo super potere:

  1. la consapevolezza che lei va benissimo com’è (non è affatto ridicola!)
  2. rischio informazioni obsolete = le tempistiche sono importanti per entrare in dialogo.

Sta imparando a vedere i dubbi in un’ottica positiva! Yeah!

Photo by Elisa Ventur on Unsplash
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