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Prendere decisioni è un’abilità che puoi migliorare

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«Ho tolto i miei uomini e li ho rimpiazzati con robot operai. Sono più abili, ma non sono in grado di prendere decisioni. Per prendere decisioni non basta semplicemente essere abili. Bisogna essere…» Cercò la parola giusta «…Un artista

[da “L’uomo variabile” contenuto all’interno della raccolta “Tutti i racconti Volume 1 1947-1953” di Philip K. Dick]
storie di coaching prendere decisioni
Photo by Zohre Nemati

Leggevo questo passaggio e concordavo.

Poi mi sono venuti in mente certi incitamenti a decidere (“buttati!”) contro i quali brontolo fra me e me perché nascondono una certa banalizzazione del processo decisionale.

Come se dietro al momento della decisione non fosse necessaria una certa preparazione a decidere, espressione con cui intendo:

  • raccolta di informazioni,
  • consapevolezza delle proprie priorità e degli altri soggetti coinvolti,
  • capacità di leggere l’ambiente in cui ci si sta muovendo,
  • capacità di ragionare sulle possibili conseguenze che quella decisione avrà.

Capisco che, messa giù così, può diventare paralizzante anche decidere quale tipo di pane comprare oggi e il rischio è di passare da un’esagerazione all’altra.

Ma mi rifiuto, categoricamente mi rifiuto, di avallare con il mio silenzio quelle spinte sul genere “buttati!” totalmente decontestualizzate a cui mi verrebbe solo da rispondere: “poi vengo da te se mi faccio male buttandomi, giusto?”

Ma la polemica sterile non mi interessa e preferisco essere costruttiva.

Perciò, tengo la buona intenzione del “buttati!”, che è sicuramente quella di spronare chi fatica a prendere decisioni e scelgo di proporre un esercizio che diventi una sorta di programma di allenamento a migliorare come decidere.

Il punto della situazione

Per cominciare, chiediti: quali tipi di decisioni ti riescono

  • Facilmente
  • Abbastanza facilmente
  • Nella normalità
  • Abbastanza difficilmente
  • Difficilmente

Trova almeno 3 risposte per tipo.

(In fondo all’articolo trovi il link con uno schema per aiutarti in questo compito)

Le prime scoperte

Potresti trovarti a pensare “beh, non sono proprio una frana” oppure “in effetti su questo fronte devo migliorare” o “qui sono proprio un disastro!”.

Nota per non scoraggiarti: anche avere difficoltà a decidere dove mettere le singole situazioni fa parte dell’esercizio.

Tutto questo è importante perché aggiusta la percezione che hai sulla tua capacità di decidere.

Se utilizzi il modulo che ti ho predisposto (eccolo!) ti avverto che ho preso in considerazione 3 settori della vita (ma tu puoi sceglierne altri) e c’è una ragione: farti notare che la difficoltà non è solo legata alla complessità della decisione ma anche al settore a cui si riferisce.

Ci sono contesti in cui l’intensità emotiva si fa sentire più che in altri e rende più arduo essere lucidi.

Costruire il programma di allenamento per migliorare come prendere decisioni

Puoi costruire un tuo personale programma, in cui passi di livello se e solo se hai portato a termine il precedente.

Se non prendi la prima decisione, non puoi dedicarti alla seconda e così via fino ad arrivare a quella che al momento ti riesce proprio impossibile anche solo affrontare.

Come ti accorgerai di aver preso la decisione?

Bella domanda, che ce ne presenta un’altra: il processo del decidere coincide con il processo del realizzare quella decisione?

No. Potremmo anche dirlo in un’altro modo: l’obiettivo “prendere una decisione” non equivale all’obiettivo “realizzare ciò che ho deciso”. Ma se non ti impegni a fare ciò che hai deciso, senti davvero di poter dire di aver deciso?

Uhm. Ho in miei dubbi.

Se non passi alla fase operativa, c’è qualcosa che rende la tua decisione fragile. Magari stai sottovalutando qualcosa o stai sovrastimando qualcos’altro e una parte della tua mente l’ha intuito.

Ricontrolla il tuo processo decisionale.

Quando avrai perfezionato, farai certamente qualcosa di concreto in quella direzione.

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Photo by rawpixel

Spunta sul tuo programma le decisioni man mano che le prendi.

Passa di livello.

Man mano che sali di difficoltà, ti accorgerai che devi essere più abile.

Per la prima decisione magari ti servivano poche informazioni, per l’ottava decisione potresti dover fare una ricerca su dei libri o contattare degli specialisti.

Per la seconda poteva essere facile prevedere le conseguenze, per la quinta potrebbe essere più complicato perché le variabili da considerare sono molte di più.

La prima non aveva bisogno di un grosso investimento economico, la nona potrebbe aver bisogno di un prestito.

Man mano che sali di difficoltà ti renderai conto che le decisioni più articolate richiedono delle micro decisioni che si armonizzino fra di loro.

Quant’è migliorata la tua capacità di prendere decisioni?

Concluso un primo giro di questo allenamento, sarà interessante riscaricare il file fra 1 mese e riprovare.

E poi il mese dopo e riprovare.

Quindi confrontare le risposte che avevi dato al primo giro e le risposte del secondo e del terzo e così via.

Come sarà cambiato il modo in cui percepisci le difficoltà di decidere?

Cosa ti sembrerà più facile?

Cosa (fra 3 mesi) ti parrà assurdo ti sembrasse così difficile allora (cioè oggi)?

Forse non sarai ancora un artista come lo scienziato del racconto di Philip K. Dick, ma ad ogni giro migliorerai qualche aspetto del tuo processo decisionale: un’abilità che farà sempre di più la differenza nel futuro.

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