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Con tanto orgoglio per i progressi fatti

Me l’aveva anticipato qualche settimana prima: “Ti aggiornerò con tanto orgoglio per me stessa e tanta riconoscenza per te Paola che mi hai insegnato tanto.”

Giovane donna piena di orgoglio per la sua crescita personale.
Photo by AntonioGuillemF/DepositPhotos

Ma ti giuro che non mi aspettavo dei progressi così clamorosi.

Credo sia necessario qualche passo indietro per spiegare il mio stupore.

Molto prima dell’orgoglio di oggi…

Sono diversi anni che la conosco. Quando abbiamo iniziato il percorso di coaching, se sbagliava qualcosa, per lei era la fine del mondo. Mi ha fatto sudare un bel po’ per farla entrare nell’ottica del feedback. Abbiamo avuto scontri accesi per tanti motivi, ma sempre guidati dalla sua volontà di spiegarsi e chiarire. Abbiamo affrontato diverse ricerche di lavoro. Un periodo particolarmente duro è stato sicuramente quello della disoccupazione in cui non era facile tenere alto il morale. Ha anche dovuto accettare un lavoro che non era suo e andarci era una sofferenza ogni giorno. Ma quando poi è riuscita a trovare nel suo settore, non è stata certo una passeggiata.

La competizione a lavoro

Tappe verso il successo

Mentre preparo questo articolo, dopo essermelo girato nella testa per una settimana per capire come raccontare questo successo che riempie di orgoglio anche me (non solo lei), trovo queste parole rilasciate da un giocatore NBA in risposta a un giornalista che gli chiedeva:

E: Vedi questa stagione come fallimentare?

G: Oh mio dio… mi hai fatto la stessa domanda un anno fa, Eric. Tu ricevi una promozione ogni anno, nel tuo lavoro? No, giusto? Quindi ogni anno il tuo lavoro è fallimentare? Sì o no?

E: No.

G: Ogni anno lavori per raggiungere qualcosa, un obiettivo, una promozione, per essere in grado di prenderti cura della tua famiglia, dargli una casa in cui vivere. E non è un fallimento questo, sono tappe verso il successo.
Non ho niente contro di te personalmente, è che ci sono sempre dei passi da fare. Michael Jordan ha giocato 15 anni, ha vinto 6 titoli: gli altri nove anni sono stati un fallimento?

Fonte: Il Post – Giannis Antetokounmpo e chi chiama «fallimento» ogni sconfitta

È stato così anche con lei in questi anni. C’era sempre qualcuno che le dava della “fallita” perché non aveva fatto questo o quello. Abbiamo perso tante “stagioni” insieme, ma abbiamo sempre portato a casa una “tappa verso il successo”. E spero sia questo l’insegnamento che porterà sempre con sé in futuro.

Superare i limiti prima di andare avanti

Ho accennato al fatto che si è trovata male in diversi posti di lavoro. Non è stato facile neppure cambiarli. Le persone vicino a lei le dicevano che è “normale”, “è il mondo del lavoro”, “il mondo gira così”, “c’è crisi”. Che doveva accontentarsi, insomma.

Per me, invece, ogni azienda in cui si trovava male doveva insegnarle qualcosa, farle fare uno scatto di crescita. Solo dopo aver imparato qualcosa, poteva cambiare ed era anche giusto che cambiasse. Secondo me, doveva superare i suoi limiti che quell’ambiente metteva in luce prima di poter (giustamente) cambiare. E con questa strategia siamo arrivate a questo che è sicuramente un bel traguardo:

L’assunzione a tempo indeterminato

Poco prima dell’orgoglio…

Mancava ancora un tassello. Questa era una mia ambizione che nutrivo su di lei. I miei coachee mi dicono spesso che “pungolo” in modo gentile. I miei messaggi sono come quella serie di gocce continuative che levigano la roccia. E l’ho fatto anche con lei.

Desideravo fortemente che migliorasse per se stessa, non solo per rendere meglio a lavoro e non solo per avere meno problemi con i colleghi o i superiori. Desideravo che si mettesse al primo posto. E ci sono arrivata. Sono riuscita a farle maturare quell’esigenza che prima non sentiva:

Per me stessa

E ora posso dirti cosa mi diceva in quel vocale che ha superato le mie aspettative. Si sente tutto l’orgoglio che nutre se stessa e per ciò che poteva raccontarmi finalmente:

“Sono contentissima”

“Sono contentissima del lavoro. Nonostante i problemi, nonostante la pressione che c’è sempre, perenne, però è come se, nonostante i problemi, nonostante non tutto sia perfetto come vorrei che fosse, è come se avessi superato quello scoglio di tutto questo e avessi imparato ad amare veramente il mio lavoro. È come se ne avessi fatta una passione vera e propria, proprio io che di passioni non ne ho mai avute veramente fino in fondo, ho sempre avuto fuochi di paglia. I miei titolari mi hanno proposto di fare un corso di … pagato dallo studio, online, ce l’ho il lunedì 3 ore e il venerdì 3 ore, a volte anche senza sosta quindi un po’ pesantino, però mi piace e ho accolto la proposta con grande entusiasmo.”

E poi mi accenna all’ipotesi di affrontare un percorso formativo ancora più impegnativo: una laurea.

“Mi sono informata e i costi sono molto alti. Ed è anche vero che avrei voglia di comprarmi una casa. Quindi sono lì lì che non so come muovermi perché ci sono pro e contro di entrambi. Poi è anche vero che vorrei avere un figlio e tutte queste cose porterebbero via tempo e denaro a questo mio desiderio di maternità. […] Comunque, te la faccio breve: sono contentissima per tutto.”

Parole che non le ho detto…

Io non so cosa deciderà di fare. So che ha più tenacia di quel che crede. So che, come è nata in lei una passione, ne possono nasce altre.

Quello che vorrei, invece, è che affrontasse qualsiasi obiettivo futuro con questo pensiero:

“Così come sono stata capace di… (e non l’avrei mai detto all’inizio), posso anche…”

Vorrei che traesse forza da ciò che è riuscita a dimostrare a se stessa per avventurarsi in una nuova vita che le faccia dire, ancora una volta e più volte: “chi l’avrebbe detto che proprio io… e invece…!”

(Comunque, io l’avrei detto che ci sarebbe riuscita e lo dico anche ora: riuscirà in qualsiasi cosa si impegnerà ♥)


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