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Fare troppi errori può mettere a rischio il rinnovo del contratto di lavoro

Il rinnovo del contratto a rischio per troppi errori

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Eravamo a gennaio. Più volte le era stato segnalato che faceva troppi errori e il suo rendimento metteva a rischio il rinnovo del contratto a fine marzo.

Cosa le impediva di essere più precisa?

“Il fatto di avere sempre l’emergenza, mi siedo, passano 10 minuti e arriva l’emergenza.
Questa cosa mi porta a fare diversi errori.
Come fai a concentrarti che sei costantemente interrotto?
Non solo mi smazzo degli orari che non sono nell’accordo. Rischio anche il rinnovo del contratto.

Quegli occhi scuri, quello sguardo intenso e tenace e quella sottile vena polemica mista al dispiacere di non riuscire a fare del proprio meglio:

“Avendo un po’ di pelo sullo stomaco uno potrebbe fregarsene.”

Perché d’accordo il rischio del mancato rinnovo penalizzava lei stessa, ma dall’altra parte c’è un’azienda che non la mette nelle condizioni di lavorare bene ed è sfuggente negli accordi contrattuali.

Qualcuno può pensare: “ma sì, tanto non mi rinnovano comunque, tanto vale mollare e non darsi la pena”. Ma per lei c’è una questione di orgoglio personale, di non voler fare figuracce, di voler dimostrare le proprie capacità.

Le feci presente:

“È difficile fregarsene se hai il senso del dovere. Non c’entra con il pelo sullo stomaco.”

Chi ha il senso del dovere e della responsabilità in questi casi sceglie la strada dell’imparare a gestire la propria mente a fronte delle interferenze, in modo che non condizionino la qualità del suo lavoro e neppure turbino il suo equilibrio.

Quanto potere ha il tuo responsabile sul rinnovo del contratto?

“Ne ha, è lui che decide se il contratto verrà rinnovato o no.
Le colleghe sono tutte carine, ma potrebbero dire che ho fatto diversi errori.

Mi conviene parlarne subito.
Anche perché magari, alla prossima emergenza lui dice: “lasciatela in pace”.
Sono anche forte del fatto che era arrabbiato che il titolare mi avesse prelevata.
Nel mio reparto sono indietrissimo sulle cose da fare.”

L’aiutai a preparare il colloquio: avrebbe avuto pochi minuti entro cui giocarsi le sue carte e bisognava adottare una certa cura espositiva.

“Cosa potrebbe dirti che ti metterebbe in difficoltà?

Per esempio, sugli errori che fai.

Potrebbe replicare che anche gli altri vengono interrotti ma, a differenza di te, non fanno errori?”

“Ci sono persone che reggono meglio la pressione.

Mi gioca male il fatto che voglio sinceramente fare, portare a termine le mie cose, c’è tanto lavoro sommerso.

Potrei prendere il mio lavoro, respiro e poi riparto.

Avrei bisogno di 4/5 minuti che mi metto lì, mi bevo la mia acqua, mi riprogrammo il tutto. Poi penso: non è che gli altri pensano che sto cazzeggiando?

Riportare la mente sull’obiettivo

A fronte dell’interruzione frutto della disorganizzazione aziendale, lei aggiungeva altri due elementi di distrazione: il senso del dovere e la paura del giudizio delle colleghe (anche se, mi confessò, sapeva che “sono anche delle seghe, lo so che loro non sono come quel collega terribile di cui ti ho parlato!”, ma restavano comunque nella sua mente).

“Prova a darti il tempo per resettarti e centrarti prima di ripartire dopo l’interruzione.

Prova a essere disciplinata in questo modo almeno per una settimana.

Stai sul giusto obiettivo.

È un tuo obiettivo il giudizio delle tue colleghe? No.

Il tuo obiettivo è fare bene senza errori (alzando così il tuo potere contrattuale nei confronti dell’azienda).

Dopo questa settimana di prova, misura il cambiamento.

Quanti errori fai ora?

Per ridurli ancora, cosa devi evitare di fare?

Pe ridurli ancora, cosa devi continuare a fare?

Il rinnovo del contratto

Nei 2 mesi fra questa sessione e la scadenza del contratto è riuscita a ridurre considerevolmente il numero degli errori.

Qualche giorno prima che arrivasse la conferma del rinnovo le mandai un messaggio chiedendole se si sentiva migliorata, se faceva meno errori. Mi rispose:

“Assolutamente! E di questo ne sono orgogliosa!”.

E aggiunse:

“Non è garanzia di rinnovo, ma un motivo in più importante di certo.”

Tre giorni dopo questo scambio fra me e lei, arrivò la conferma del rinnovo, anche se di nuovo a scadenza e non a tempo indeterminato come le era stato promesso nel colloquio d’assunzione. La motivazione è che l’azienda fabbrica un prodotto stagionale e, in questo periodo complicato, il titolare sta facendo fatica a prevedere come andranno gli ordini.

Quel che è certo è che, se lei avesse continuato a fare tutti quegli errori, avrebbe avuto una garanzia in più che non le avrebbero rinnovato il contratto.

Photo by ThisisEngineering RAEng on Unsplash


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