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Come tenere alta la motivazione

La motivazione è quella forza che ci spinge a intraprendere un percorso e ci sostiene durante tutto il viaggio fino al raggiungimento del nostro obiettivo.

Ritengo sia importante in qualsiasi fase, sia quando ci fa svoltare dal momento di indecisione alla decisione, sia nei momenti di difficoltà in cui abbiamo bisogno di energia extra per superarle.

Come tenere alta la motivazione
Photo by Graphiqa/Depositphotos

Il tema è cruciale per tutti. Da un lato è vero che c’è chi è particolarmente bravo ad auto motivarsi e c’è chi, al contrario, si è tristemente abituato a iniziare e a non concludere.

Ma resta una necessità saperlo fare e per qualcuno si tratta di non aver avuto la fortuna di crescere in una cultura in cui venivano trasmessi alcuni strumenti.

Il mio invito è quello di vedere la motivazione come un dono vivo e fragile di cui è necessario prendersi cura. È anche determinante entrare nell’ottica di idee che migliorare la propria capacità di conservare la motivazione è un obiettivo dentro l’obiettivo più grande che abbiamo deciso di raggiungere.

Proprio con l’intento di condividere strumenti utili per tutti, ho estrapolato una sorta di guida per la manutenzione della motivazione:

E ora analizziamoli uno per uno.

Non dare mai per scontata la stabilità della motivazione iniziale

Quando prendiamo la decisione di perseguire un obiettivo, la motivazione gode di un momento di straordinaria intensità emotiva. L’errore che facciamo spesso è dare per scontata la persistenza di quell’intensità nel tempo.

Tendiamo a vederla come un albero centenario sopravvissuto alle intemperie, quando invece è solo una piantina che si è appena affacciata sopra al suolo.

Prevedere fin dall’inizio che bisognerà prendersi cura della motivazione significa inserire fra le attività strettamente legate all’obiettivo anche quelle relative a tutto ciò che aiuta la motivazione a crescere di pari passo con i progressi del progetto.

Essere consapevoli che quell’intensità è frutto del momento decisionale non significa sminuire quel momento ma iniziare già a prepararsi a quelli in cui le intensità emotive saranno di altro tipo (problemi, imprevisti, stanchezza, mancanza di risultati, …).

Domanda: come mi prenderò cura della motivazione iniziale, ogni giorno?

Il monitoraggio aiuta a tenere alta la motivazione

Più l’obiettivo è complesso, più c’è necessità di strumenti per monitorare le attività.

Più la scadenza e a lungo termine, più bisogna tenere d’occhio la continuità delle azioni.

Più il raggiungimento dell’obiettivo è interrotto da altre priorità, più serve avere degli strumenti che ci aiutino a riprendere velocemente in mano ciò che c’è da fare, perdendo meno tempo ed energie possibili.

Esistono tantissimi strumenti: cartacei, digitali, app.

Soprattutto bisogna evitare l’errore di dirsi “uso già questo, non mi serve quell’altro”. Non è vero.

L’agenda ha uno scopo, il gantt ha un altro scopo, la to do list ha un altro scopo, l’app che monitora la continuità ha un altro scopo, …

Anzi, avere più strumenti garantisce più feedback sullo stato di salute della nostra motivazione.

Domanda: cosa è strettamente legato alla mia motivazione e perciò devo monitorarlo?

Repetita iuvant

Mettere per iscritto perché vogliamo ottenere un determinato risultato è un’operazione che richiede pochi minuti. Rileggerlo ogni giorno richiede ancora meno tempo. Ma l’azione di fermarci, ripetere a noi stessi perché ci stiamo impegnando, magari ad alta voce, ci aiuta a restare saldamente ancorati alla nostra causa

Puoi anche registrare le tue motivazioni e riascoltarle mentre sei in macchina.

Poi mettere dei promemoria nello smartphone che squillino ogni giorno, anche più volte al giorno, per ricordarti “perché è importante”.

Del resto, non è che oggi non mangi perché tanto hai già mangiato ieri e anche il giorno prima. Allo stesso modo anche la motivazione può essere nutrita quotidianamente.

Domanda: come posso ripetermi ogni giorno perché mi sto impegnando nel mio obiettivo?

Farsi aiutare/coinvolgere

Coinvolgere qualcuno significa avere la garanzia di non essere soli e di avere una persona che possa farci da motivatore/motivatrice quando abbiamo voglia di arrenderci o iniziamo a procrastinare le azioni pianificate.

A volte anche solo il pensiero di sapere che qualcuno è stato informato del nostro obiettivo è uno sprone sufficiente a rimettersi in carreggiata, senza necessariamente dover far sapere che la nostra motivazione non se la sta passando bene.

Molti miei ex coachee mi fanno sapere che, nei momenti di difficoltà, continuano a immaginarsi cosa direi loro e basta solo questo pensiero ancora oggi a spronarli. 

La verità è che io faccio sempre in modo che non si abituino troppo alla mia presenza perché so bene che il mio è un intervento temporaneo e quindi, mentre lavoriamo insieme, faccio anche in modo che migliorino la loro capacità di auto motivarsi. 

Quindi sì, immaginano cosa direi io, ma si auto sostengono a modo loro.

Domanda: chi posso coinvolgere e sarebbe in grado di motivarmi nel modo giusto? 

La motivazione è interconnessa con ogni tipologia di obiettivo

Ogni obiettivo è inserito in un contesto di altri obiettivi che lo sostengono.

Ci sono gli obiettivi “sogno”, cioè la vision e quindi il tuo grande “perché”.

Ci sono gli obiettivi “finali”, che sono una manifestazione concreta del sogno. È il tuo grande “cosa” vuoi realizzare.

Esistono gli obiettivi di “performance”, al 99% nel nostro controllo e che contribuiscono alla realizzazione dei due obiettivi precedenti (sogno e finali).

Esistono gli obiettivi di “processo” che sono letteralmente i passi da compiere per realizzare gli obiettivi di performance.

Tutte queste tipologie di obiettivo (sogno, finale, performance, processo) sono interconnesse. 

Quando è in crisi la motivazione per gli obiettivi di processo (le piccole azioni quotidiane, per intenderci) puoi risalire al grande perché o al grande cosa e renderti conto che evitare quell’azione avrà delle ripercussioni sulla tua grande ambizione. Allo stesso modo, se pensando alla vision ti sembra troppa da affrontare, puoi scendere giù giù fino alla piccola azione che senti di poter portare a termine.

Domanda: come posso destreggiarmi fra un livello di obiettivo e l'altro?

Non sottovalutare l’effetto demotivante delle critiche

Chi più chi meno, conosciamo molto bene le critiche che facciamo a noi stessi, ai nostri obiettivi, al modo in cui ci impegnamo a realizzarli, ai risultati che non abbiamo ancora raggiunto, … Ci passano per la mente, talvolta vanno via velocemente come sono venute e talvolta si piantano lì. L’errore è quello di sottovalutare l’impatto che le critiche hanno sulla motivazione. 

Ai miei coachee dico sempre che quelle critiche vanno ascoltate, gestite e integrate nel nostro obiettivo. È in questo modo che vengono fuori suggerimenti da accogliere, accortezze che avevamo ignorato, nuove idee per ridurre il tempo necessario. Ma soprattutto, proteggiamo quel dono vivo e fragile che è la motivazione che ci ha spinti a partire, ci ha sostenuto fino a questo momento e ancora dovrà sostenerci in futuro.

Domanda: quali critiche sgonfiano la mia motivazione?

Costruire e rispettare una routine motivante

Le abitudini sono importanti e possono essere utilizzate attivamente per sostenere i nostri obiettivi.

In questi punti ho dato diversi suggerimenti che possono fare parte della propria routine motivante. Per esempio leggere ogni giorno la nostra motivazione. Oppure ogni giorno aprire gli strumenti per monitorare l’avanzamento dei lavori. 

L’essenziale è che sia una procedura che hai costruito su misura per te e che sia compatibile con il tuo stile di vita.

Domanda: quali accorgimenti possono entrare a far parte della mia routine motivante?

Lasciarsi ispirare

Esistono molte persone che hanno raggiunto degli obiettivi importanti. Alcune di queste fanno parte della tua cerchia di conoscenze, altre sono perfetti sconosciuti (se non per la loro notorietà).

Quello che stai cercando non è imitare la loro motivazione, ma cercare di carpire come sono riusciti a tenere sempre alta la loro motivazione. Ti interessa il loro “stile di manutenzione della manutenzione”.

Domanda: chi potrebbe ispirarmi perché ha saputo conservare la motivazione per un obiettivo molto  impegnativo? 

Integrare/consolidare ogni volta che serve

Può capitare di ritrovarsi senza motivazione. Sappiamo cosa dobbiamo fare, ma non abbiamo voglia di farlo e neppure riusciamo a spronarci a farlo.

Questo è il momento in cui non bisogna giudicarsi, né aggredirsi né vergognarsi. 

Si tratta semplicemente di fare il punto e dirsi: “io sono qui = senza motivazione. Come posso recuperarla?”

Non è mai troppo tardi per:

  • scrivere la nostra motivazione iniziale (se non l’avevamo già fatto) 
  • iniziare a monitorare certi parametri (se non lo stavamo già facendo), 
  • introdurre un momento nella giornata per ripetere la nostra motivazione (se pensavamo fosse tempo perso),
  • coinvolgere qualcuno (se pensavamo di non averne bisogno), 
  • imparare a muoversi fra vision e obiettivi di processo (se tendiamo a restare immobili su un livello soltanto);
  • imparare a gestire le critiche (se non sappiamo ancora farlo);
  • introdurre una routine che salvaguardi la nostra motivazione (se avevamo pensato di non averne bisogno);
  • lasciarsi ispirare da qualcuno più abile di noi a conservare la motivazione (se ci rendiamo conto che non siamo abbastanza capaci di preservarla).
Domanda: quali punti della guida per la manutenzione della motivazione sto già applicando e quali potrei iniziare ad applicare?

Mi auguro di averti fornito delle informazioni utili.


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