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Ho bisogno di tempo

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Ho bisogno di tempo articolo uscito su Viversani e belli

Il bisogno di tempo è una necessità comune a sempre più persone. I giorni, le ore, i minuti sono limitati eppure crescono sempre di più gli impegni a cui far fronte.

La sensazione diffusa è quella di non riuscire a fare abbastanza: anche quando si riesce a portare a termine i propri obiettivi, c’è comunque una vocina che dice che bisognerebbe leggere di più, ascoltare più podcast, fare più movimento, …

Non capita tutti i giorni di poter parlare di “come” trovare il tempo. È un argomento che affronto spesso con le/i mie/i coachee all’interno della visione più ampia della loro progettualità, ma in generale è un argomento che viene subito liquidato con l’espressione “non ho tempo”. Raramente ci si ferma a misurare come viene attualmente impiegato e come potrebbe esserlo, ragionando meglio sul suo utilizzo.

“Ho bisogno di tempo”: lo spunto iniziale

Qualche mese fa, in giugno, ho ricevuto la mail della giornalista Silvia Finazzi, con cui c’è un bel rapporto di collaborazione da diversi anni. Mi chiedeva:

“Ti disturbo per un nuovo articolo, dal titolo: Come avere più tempo e liberarci dall’ossessione di dover fare tutto. Prende spunto da un libro uscito da poco: “Come fare ad avere più tempo. Time management per comuni mortali” di Oliver Burkeman. Da te avrei bisogno sia di una serie di consigli per migliorarci da questo punto di vista, sia di un commento ai consigli che suggerisce l’autore nel libro. Avresti voglia di aiutarmi?” 

Ero entusiasta dell’argomento. Inoltre avevo stima per Oliver Burkeman, il giornalista del Guardian che tiene una rubrica anche sulla rivista Internazionale e ne avevo spesso ricondiviso gli articoli. Dunque ero anche piuttosto incuriosita dal suo libro che esordisce così:

“La durata media della nostra vita è assurdamente, terribilmente e scandalosamente breve. Proviamo a mettere le cose nella giusta prospettiva: i primi esseri umani moderni fecero la loro comparsa nelle pianure africane almeno 200.000 anni fa, e gli scienziati pronosticano che qualche forma di vita resisterà almeno per altri 1,5 miliardi di anni, prima che l’aumento della temperatura solare condanni a morte anche l’ultimo organismo.
Ma noi? Anche chi vivrà ottant’anni avrà totalizzato all’incirca quattromila settimane.”

[Tratto da “Come fare ad avere più tempo. Time management per comuni mortali” di Oliver Burkeman]

La scoperta delle 4000 settimane di vita dà il via alle domande di Oliver Burkeman su come impiega il suo tempo e su come vive il rapporto con il tempo.

“Come illustrato dall’antropologo statunitense Edward T. Hall, nel mondo moderno il tempo assomiglia a un nastro trasportatore inarrestabile, che ci consegna nuove attività da sbrigare non appena abbiamo portato a termine quelle precedenti; diventare «più produttivi» non fa che aumentare la velocità del nastro. Per qualcuno, il risultato è l’esaurimento.”

[Tratto da “Come fare ad avere più tempo. Time management per comuni mortali” di Oliver Burkeman]

Dopo essermi letta il libro, dopo averne preso gli appunti in una mappa mentale, io e Silvia abbiamo passato un paio di ore molto dense, prendendo ogni singolo suggerimento di Burkeman e commentandolo.

Ma, devo confessarlo, la parte di cui vado più fiera è quella dove c’è il mio contributo a prescindere dagli spunti di quel libro perché è frutto di altre mie ricerche, altre mie letture, altre mie riflessioni.

“Ho bisogno di tempo”: l’articolo pubblicato

Come ho detto anche a Silvia, sono estremamente felice che un articolo di questo tipo sia uscito su una rivista dedicata alle donne. Sono le donne che devono arrivare a coprire una gamma di impegni che spesso le fanno mettere da parte i loro bisogni, le loro ambizioni, persino la cura di sé. Sono le donne che perdono di vista i loro obiettivi non rendendosi conto di spendere tempo in competizioni sterili e in obiettivi che non sono davvero i loro ma che sono imposti dal patriarcato. Queste sono consapevolezze che emergono spesso durante i percorsi di coaching e danno il via a vere e proprie rivoluzioni personali.

Ti lascio qui l’articolo, così puoi leggerlo anche tu.

Lascio anche un modulo di contatto con cui potrai, se vorrai, commentare privatamente e aprire con me un confronto sull’argomento. Ti aspetto.

Parliamone insieme


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