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La costanza da imparare per dare vita alle passioni

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L’obiettivo è essere costante nel prendersi cura delle sue passioni. Ma prima deve disimparare a essere impaziente verso se stessa e deve riuscire a concedersi di poter fare errori. Leggi tutto

Imparare la costanza per seguire le proprie passioni
Photo by Marcos Paulo Prado on Unsplash

È passato circa un mese da quando avevamo parlato del suo obiettivo di ritagliarsi degli spazi per se stessa in cui coltivare le sue passioni. Emerse subito che il “fattore costanza” avrebbe potuto essere un problema.

“Quanto spazio riesci a ritagliarti?
Come controlli la costanza con cui ti dedichi alle tue passioni?
Come misuri i progressi, in modo da notare i miglioramenti e sentirti gratificata?”

Mi rispose:

“Al momento, queste risposte sono tutte da costruire perché non ho pensato una routine quotidiana.

Non li ho mai misurati  e sono andati poi dimenticati.

Ho sempre notato poca costanza nelle mie passioni. Oggi ci dedico tempo, poi dopo una settimana la mia attenzione va verso qualcosa di lavoro che prende la priorità.”

Misurare significa anche dare valore al proprio impegno. Quando non “misuri”, è come se stessi dicendo a te stessa: non è così importante. Non solo i progressi vanno dimenticati, ma è facile mollare qualcosa che non misuri. Saresti così presente in azienda se non misurassi i costi e i ricavi?

“Assolutamente no, non potrei fare nessuna pianificazione, vivrei alla giornata, forse ci sono i soldi forse no. Non è pensabile!”

La costanza da imparare

In questo mese le ho lasciato molta autonomia, perché so che è una donna indipendente e ci tiene moltissimo ad arrivarci da sola.

Quando mi chiede una sessione, quello che le interessa è il confronto perché si è resa conto che proprio non riesce a fare passi avanti.

Le lascio autonomia, ma la tengo d’occhio perché l’esperienza mi ha insegnato che

  1. anche chi vuole fare da sé, apprezza che qualcuno si interessi di come sta andando
  2. la resistenza al cambiamento è tosta da superare anche per chi è determinato a cambiare.

Dunque, oggi le ho scritto:

“Come va con gli ultimi discorsi che avevamo fatto?
Mi riferisco alle nuove routine per te stessa su cui devi avere costanza…”

“La costanza non è ancora una delle mie qualità eccellenti.”

Le chiedo quali progressi ha fatto, comunque.

Fa lo sforzo di rispondermi, ma è chiaro che non è soddisfatta di sé e non voleva neppure menzionarli fra i progressi.

Mi dice che un suo difetto è sempre stata l’impazienza. Ma io so che non è vero: è estremamente paziente con gli altri e con i loro tempi di crescita. È con se stessa che è impaziente.

Se vuole dedicare tempo alle sue passioni, con costanza, deve imparare a essere paziente con se stessa.

L’inganno del perfezionismo

Il suo atteggiamento mi fa venire in mente un passaggio di un libro.

“Il perfezionismo non è la voglia di migliorare. Il perfezionismo, essenzialmente, è il tentativo di cercare approvazione. […] Il perfezionismo è incentrato sugli altri: che penseranno di me?

Il perfezionismo è una truffa. Il perfezionismo non è la chiave del successo. Anzi, la ricerca dimostra che il perfezionismo intralcia il raggiungimento degli obiettivi. […] La paura di fallire, di far errori, di non essere all’altezza delle aspettative e di essere criticati ci fa restare fuori dall’arena, il terreno delle lotte e delle ambizioni salutari.”

[Tratto da “Osare in grande” di Brenè Brown]

Le chiedo di spiegarmi cosa ha capito e come si applica al suo obiettivo.

“Spostando il focus sulle passioni, se cerco la perfezione, non sarò mai in grado di iniziare.

Già sono ipercritica di mio, di sicuro non sarò mai pronta per provare a cimentarmi in qualcosa di nuovo.

Ma sempre e solo studiare non dà soddisfazione, non mi cimento mai con la passione, non la vivo, non l’assaporo perché non mi espongo mai all’esterno.”

Disimparare l’impazienza

“Per disimparare l’impazienza, ricorda che quando sei fuori dalla zona di comfort fatichi a capire quali sono i tempi necessari, le azioni da portare avanti, … È normale e ovvio che sia così perché sei fuori dal tuo comfort, perché ti stai cimentando in qualcosa che non conosci.

Il desiderio di essere perfetta anche fuori dalla tua zona di comfort, ti blocca.

Inizi e molli poco dopo perché hai visto la tua imperfezione e non ti è piaciuta.

Questa è la ragione di quello che tu chiami “il mio difetto è l’impazienza” (per le cose tue).”

Per essere costante nelle sue passioni deve accettare che le sue azioni, fuori dalla sua zona di comfort, siano imperfette ed è logico che sia così. Solo così capirà che sarà importante riprovarci il giorno dopo, e anche quello successivo, e pure quello dopo ancora e così, imperfezione dopo imperfezione, ribalterà la sua affermazione da

“La costanza non è ancora una delle mie qualità eccellenti.”

a

“La costanza è una delle mie qualità eccellenti.”

Mi ha promesso risposte diverse la prossima volta che le chiederò come va. Sono certa che sarà davvero così.

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