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Ho vinto l’ultimo baluardo e ora nessuno può fermarmi

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«Stamattina ho vinto l’ultimo baluardo, è caduta una resistenza che mi bloccava da mesi. Oggi sono veramente ripartita e ora nessuno può fermarmi. Nemmeno il dolore.»

Qualche giorno fa l’umore era tutt’altro. Le avevo mandato un messaggio per chiedertele perché non mi aveva più aggiornata su un obiettivo. C’eravamo sentite al telefono e avevo riconosciuto i muri che innalza quando sa che ho intuito che qualcosa non gira bene. Mattoncino dopo mattoncino, li avevamo demoliti tutti, lasciando visibile:

«Sono stanca, coach. Stanca, stanca, stanca. Posso dirlo?»

So quante ne ha dovute passare. So quante ne vede passare con i suoi stessi occhi; anche se accadono agli altri, non la lasciano comunque indifferente. Spesso mi ha detto:

«Possibile, coach, che piova sempre sul bagnato? Possibile?»

Pensavo anche a lei quando ieri ho scritto:

Avevamo chiuso la telefonata come sempre: ridendo.

Stanchezza e senso di solitudine erano state confessate; la zavorra era alleggerita; poteva riprendere un po’ più forte. Ma certo non mi aspettavo i messaggi di oggi.

La velocità con cui ha recuperato le forze mi sbalordisce.

«Ho vinto. Ho sentito lo schianto di quella caduta. Si è frantumata, è andata in mille pezzi. E non ci penso nemmeno a ri-incollarla. È stata una lotta furibonda, ma mi sono riorganizzata la palestra casalinga, ho fatto gli esercizi di fisioterapia per il rinforzo dei muscoli e 20′ di attività aerobica.

Mi sono sentita così bene, come non mi sentivo da tempo.

Ora sarà facile ripetere l’esperienza.

Ora che sono cadute tutte le resistenze.

Magari a te può sembrare banale raccontata così, ma ti assicuro che per come l’ho vissuta io, questo è il più grande successo di quest’ultimo periodo

[Non mi sembra banale, …]

«Credo ci fosse tutto l’immaginario di anni in cui mi ero massacrata di attività fisica per mantenere una certa linea e questo mi ha portato a distruggere le mie ginocchia.

Pensavo che fosse inutile ripartire con le stesse modalità, perché mi avrebbe portato a sfasciare qualcosa d’altro e non riuscivo proprio a muovere un passo in quella direzione.»

Accade spesso. Abbiamo capito i nostri errori, eppure abbiamo paura di ripeterli comunque. E lì ci blocchiamo: per sfiducia in noi stessi.

«Stamattina mi sono detta che posso partire senza inserire il pilota automatico, ma facendo continui feedback che mi permettano di mantenere l’equilibrio giusto.

Posso monitorare continuamente la situazione introducendo piccole cose nuove, variando il ritmo: mi sono “vista”.

Ho avuto un'”Annunciazione”.

La certezza di riuscire a raggiungere i miei obiettivi

Ho vinto anche io.

Il concetto di feedback, finalmente!

Perché lei era così: o tutto o niente; tutto intenso o tutto freddo. Il concetto di “piccole cose” e di “variando il ritmo” sono pensieri assolutamente nuovi per lei.

«Non so se mi sono spiegata bene, ma nella mia testa è tutto piuttosto chiaro. Ps: Ah non credere di mollarmi: tu c’eri nella mia visione.»

Figurarsi se le nostre strade potevano separarsi qui!

Lei ha avuto la sua visione, ma pure io ho avuto la mia su di lei: il traguardo che le sta più a cuore; in quella telefonata le avevo raccontato come lo sento fattibile e le avevo promesso anche che io, quel giorno, sarò a festeggiarlo con lei.

«Ma tu non puoi capire come mi sento felice… è come se quegli obiettivi li avessi già raggiunti. Hai presente: il “già… non ancora”? Ora non ho più paura

Forse è vero che piove sempre sul bagnato. Ma quando spunta l’arcobaleno, ha colori prodigiosi.

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