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Il pavone ha un obiettivo più nobile del pavoneggiarsi

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Se ti paragonassero a un pavone, come reagiresti?

Lei è rimasta di stucco. Dalla finestra alla sua destra filtra una luce che le illumina metà viso. Mi sembra più bella ogni volta che la rivedo. Le sta emergendo una femminilità che non c’era nei primi incontri.

“Un pavone! Mi ha paragonata a un pavone! Pugno allo stomaco e delusione.  Poi tutte le altre cose sono state carine e piacevoli, e lei stessa mi ha spiegato che il pavone non era da lei inteso negativamente.”

Riscattare la reputazione del pavone
Photo by Andre Mouton on Unsplash

A parte il fatto che è un animale bellissimo, per quel ricordo io, il pavone si mette in mostra per riprodursi, non per mettersi in mostra e basta.

Non è una vanteria sterile, tutt’altro.

Ma capisco cosa l’ha ferita e sorpresa.

L’associazione con:

“Pavoneggiarsi (ant. paoneggiarsi) v. intr. pron. [der. di pavone] (io mi pavonéggio, ecc.). – Assumere un atteggiamento superbo e vanitoso come quello del pavone quando fa la ruota; cercare ostentatamente l’ammirazione degli altri, o mostrare eccessivo compiacimento di sé.”

[Da Vocabolario Treccani]

Per una serie di ragioni che io e lei conosciamo, per realizzare il suo obiettivo, deve essere molto vista e dunque anche “mettersi in mostra”. Come può riuscirci se ogni volta ha questo richiamo negativo?

Uno degli scopi “collaterali” del coaching è imparare ad allargare i punti di vista.

Perciò si rende necessaria una ricerca sulla reputazione del pavone:

Nella mitologia romana, il pavone era simbolo della dea Giunone.

Nei miti greci, il piumaggio della coda del pavone maschio deriverebbe dal gigante Argo Panoptes, un essere dotato di cento occhi. Alla sua morte per mano di Ermes, Era avrebbe posto i suoi occhi sulla coda del suo animale sacro per omaggiarne il sacrificio.

Nella tradizione cristiana è simbolo di immortalità (in quanto si credeva che le carni dell’animale, dopo la morte, non si deteriorassero). In base alla credenza secondo la quale il pavone perde ogni anno in autunno le penne che rinascono in primavera, l’animale è diventato simbolo della rinascita spirituale e quindi della resurrezione. Inoltre i suoi mille occhi sono stati considerati emblema dell’onniscienza di Dio.

Seguendo l’etica cavalleresca i voti più solenni erano prestati sul pavone.

Un detto lombardo recita: “I òmen e i pollon hinn i pussee cojon” (gli uomini e i pavoni sono i più stupidi), poiché imitandone insistentemente il canto d’amore per indurlo a esibire il piumaggio, lo si pone in costante eccitazione sessuale, in questo stato tende a digiunare fino a deperirsi, così come le persone vittime di lusinghe, tendono a non accorgersi della realtà e a fare cose stupide.”

[Fonte Wikipedia]

Insomma, in antichità le avrebbero fatto un complimento.

Solo ai giorni nostri quel paragone è un’offesa.

Fra il recupero del suo intento biologico e il simbolismo che ha avuto in passato, anche lei ha ridimensionato molto l’impatto emotivo di quel paragone.

Non so se sta entrando più luce da fuori o se è lei stessa a essere più luminosa perché abbiamo tolto il grigiore che le aveva messo addosso quell’etichetta che non le piaceva.

“Come per il pavone, metterti in mostra non è il tuo scopo finale. Concretizzare la tua iniziativa che va a vantaggio di molte persone, quello è il tuo scopo.

Per concretizzare quel genere di iniziative di cui ti occupi è necessario essere visti ed essere apprezzati, altrimenti non hai adesioni al tuo progetto, non hai sponsor, non hai partecipanti.”

Sapendo qual è il suo obiettivo, ci sono molti nessi con il simbolismo degli antichi.

Non c’entra l’immortalità, ma le misure di sicurezza per preservare la vita.

Realizzarlo implica una rinascita della città in cui vive.

Più persone seguono la sua “ruota”, più la mobilitazione cresce e il tema sociale ha visibilità.

Sarebbe stato un vero peccato se fosse rimasta intrappolata dentro una convenzione popolare.

Peggio ancora se si fosse trattenuta nelle sue azioni per non sembrare un pavone, compromettendo così il raggiungimento del obiettivo.

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