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Superare un fallimento e ritrovare l’entusiasmo

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Più ci si mette in gioco, più è necessario essere abili nel saper superare un fallimento e la tentazione di arrendersi.

“Una parte di me tende a mandare tutto in vacca.

Ho già riprovato a far finta di niente per ritrovarmi periodicamente con delle botte nei denti.

C’è bisogno di evolvere, sennò periodicamente ci si ritrova lì.

Ho fatto dei cambiamenti micidiali per avere delle briciole con ******.

Certo, sono dei miracoli, ma poi alla fine non ci vediamo, la comunicazione è così controllata, …

Con **** stessa cosa.

Fatica, fatica, fatica, …

Per poi stringere in mano un pugno di mosche.”

Come superare un fallimento e ritrovare l’entusiasmo

Le ho suggerito 3 strategie da usare ogni volta che rimane delusa dai risultati del suo impegno.

Strategia 1. Ampliare la visione temporale.

Immagina di essere un contadino che ha preparato il terreno e seminato. Ogni giorno va a vedere se è spuntato qualcosa. Ogni giorno torna “sconfitto”:

“Neppure oggi è spuntato nulla…”

Tu, oggi, sei quel contadino.

Ma il contadino la vedrebbe davvero come la stai vedendo tu? No.

Sa che esistono dei tempi tecnici.

Molte volte chiamiamo “fallimento” un risultato “temporaneo” che non è quello “finale”.

Fai un passo indietro:

  • Come hai calcolato il tempo necessario?
  • Quali variabili non hai preso in considerazione e possono aver allungato i tempi?

Strategia 2. Osservare l’impatto di quell’impegno sugli altri contesti.

Molta della fatica che senti è una conseguenza del tuo sguardo fisso solo su quel contesto specifico. Ma nessun impegno di crescita rimane infruttuoso in assoluto.

Immagina di fare un corso di comunicazione per essere più efficace sul lavoro. Davvero pensi che non userai quelle abilità anche nelle relazioni di tutti i giorni?

Può essere che quel corso non dia frutti sul lavoro (il contesto in cui tutto era nato) perché magari ci sono altri fattori che ti ostacolano. Ma se osservi altri settori della tua vita, ti accorgerai che è migliorato il rapporto con… sei più in sintonia con… hai meno difficoltà a relazionarti con…

Guardati intorno:

  • Quali altri settori della tua vita hanno subito l’influenza di quello stesso impegno che pensi ti abbia portato solo un fallimento?
  • Come valuti gli “effetti collaterali” negli altri settori?

Strategia 3. Imparare la lezione.

C’è quella frase famosa che non si sa più chi l’abbia detta per la prima volta e che recita:

“Io non perdo. O vinco o imparo.”

Se inserisci questo “fallimento” dentro un’ottica più generale del tuo miglioramento personale, allora ci sono altri aspetti su cui devi soffermarti:

  • Cosa mi ha insegnato questa esperienza?
  • Come può essermi utile in futuro?
  • Cosa posso migliorare ancora per evitare un risultato simile?

Ti sorprenderà la tua velocità di recupero dopo un fallimento.

Puoi usare una sola di queste tecniche, due o tutte.

Dipende un po’ da quanto emotivamente è stata grossa la botta e dipende anche dalla tua agilità mentale.

So bene che non tutti riescono a fare questi esercizi perché non sono abituati ad uscire dalla propria ottica che è un’ottica limitante perché fissata solo sugli aspetti negativi.

A proposito di fatica, ho ben presente quella che facevano i miei coachee le prime volte che li stimolavo con questi esercizi. Ora li fanno in automatico da soli senza neppure rendersene conto.

La stessa citazione con cui ho aperto era di una sessione di coaching di molti mesi fa. I messaggi che mi arrivano ora da quella persona sono di tutt’altro tenore perché tutti i suoi rapporti sono svoltati in maniera positiva e non è affatto vero che è stata fatica inutile. Se avesse mandato tutto in vacca come era stata tentata di fare anche quella volta, ora non starebbe qui a congratularsi con se stessa per aver realizzato quello che neppure credeva possibile.

“Per me significava “PUNTO”. Per lui significava “A CAPO”.”

[Tratto dal libro “Volevo solo pedalare ma sono inciampato in una seconda vita”, Alex Zanardi]
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