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Gli ostacoli da superare visti da Rita Levi Montalcini

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Rita Levi Montalcini, nel suo libro “Elogio dell’imperfezione”, ci offre indicazioni importanti sui modi che si possono utilizzare per superare gli ostacoli da superare che si incontrano nel raggiungimento del proprio obiettivo. Ho selezionato i più importanti per metterteli a disposizione.

Era la fine del 1939. Anche in Italia c’erano le leggi razziali. Per le persone che ne erano colpite, erano degli ostacoli da superare di dimensione rilevante.

Rita Levi Montalcini era fra queste. Le era proibito esercitare la professione di medico (lo fece per un po’ clandestinamente finché poté) e non era neppure autorizzata a proseguire la sua attività scientifica. Come se non bastasse, nel giugno del 1940 l’Italia entrò anche in guerra.

Puoi figurarti quanto pessimismo c’era nell’aria? Puoi immaginarti come fosse difficile pensare al futuro? Riesci a concepire quanto fosse complicato non perdersi d’animo e cercare di “costruire” mentre tutto il mondo intorno veniva distrutto dalle bombe?

Fu Rodolfo Amprino, un ex compagno di studi di Rita, a rimproverarla perché si era lasciata andare:

«Non ci si perde di coraggio di fronte alle prime difficoltà. Metta su un piccolo laboratorio e riprenda le ricerche interrotte.»

[Tratto dal libro “Elogio dell’imperfezione”, Rita Levi Montalcini]

La qualità delle persone vicino quando hai degli ostacoli da superare

Troppe persone vengono lasciate sole in momenti difficili perché tanto “è forte”, “è capace”, “è resiliente”, “è intelligente”, “se l’è sempre cavata”, “è…”.

Se vivono la situazione come difficile, non basta ciò che hanno, ciò che sanno, ciò che hanno già dimostrato.

Non vanno lasciate sole. Punto.

[Sì, io sono molto spesso il “Rodolfo Amprino” della situazione]

Quando hai degli ostacoli da superare, se hai già il tuo “Rodolfo Amprino” e non sa quali guai stai passando, informalo/a e fatti consigliare, sostenere, rimproverare.

Se non ce l’hai, vattelo/a a cercare fra le persone che non mollano mai e fatti contagiare dalla sua spinta.

Se ce l’hai e vuoi fare da te, rifletti sulla tua presunzione. L’umiltà di confrontarsi è la dote che ha reso grandi le menti che hanno lasciato un segno positivo del loro passaggio nel mondo.

Creatività e alleanze applicate agli ostacoli da superare.

“Alla necessità di un’incubatrice per le uova poteva supplire, e servì benissimo allo scopo, un piccolo termostato a circolazione d’aria. […] Completava l’attrezzatura una serie di pinze da orologiaio, microforbici per uso oftalmico e strumenti chirurgici consistenti in comuni aghi da cucire che trasformavo, con l’aiuto di una pietra molare a grana finissima, in microbisturi estremamente taglienti e in spatole. […] Gino mi costruì una cassetta di vetro termoregolata, con due aperture circolari nella parete frontale, nelle quali potevo infilare le braccia per operare gli embrioni a trentotto gradi, sotto il microscopio, in un ambiente protetto da possibili inquinamenti; una cautela quest’ultima che si dimostrò del tutto inutile, ma che aveva il vantaggio di circondarmi di un religioso rispetto. A preservarlo vegliava anche la mamma che proibiva l’accesso ai curiosi, asserendo che stavo operando e non potevo essere disturbata.”

[Tratto dal libro “Elogio dell’imperfezione” , Rita Levi Montalcini]

Quante volte vorresti più risorse e non le hai?

Quante volte ti manca quel particolare strumento e ti sembra impossibile riuscire a portare avanti tutto senza di esso?

Per non parlare di quando senti mancare una capacità e pensi di non poter andare avanti.

Mi spiego meglio citando alcune obiezioni che ho sentito nelle sessioni di coaching in questi giorni:

“Sì, ma lei è bella…” (dunque io, che non lo sono, non posso auto promuovermi)

“Sì, ma io non ho un titolo di studio adeguato…” (dunque io non posso costruirmi un futuro)

“Non mi sento sicura…” (dunque io non posso portare avanti il progetto)

Un po’ come ha fatto Rita Levi Montalcini, facendosi aiutare dove non riusciva da sé, puoi costruire quello che non hai, facendoti dare una mano da chi sa come fare, usando quello che c’è e ricombinandolo in modo innovativo per consentirti di avanzare verso il tuo traguardo.

C’è un’ultima lezione che possiamo imparare da Rita Levi Montalcini rispetto a come ha affrontato quel periodo

Rita Levi Montalcini Ostacoli da superare
Photo by audrey_sel [CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0)], via Wikimedia Commons

“A distanza di tanti anni mi sono molte volte domandata come potessimo dedicarci con tanto entusiasmo all’analisi di questo piccolo problema di neuroembriologia, mentre le armate tedesche dilagavano in quasi tutta l’Europa disseminando la distruzione e la morte e minacciando la sopravvivenza stessa della civiltà occidentale.

La risposta è nella disperata e in parte inconscia volontà di ignorare quel che accade, quando la piena consapevolezza ci priverebbe della possibilità di continuare a vivere.”

[Tratto dal libro “Elogio dell’imperfezione” , Rita Levi Montalcini]

A volte devi lasciare fuori il mondo perché preoccuparti di quel mondo ti paralizza mentalmente.

Finisce che non porti avanti il tuo obiettivo perché ti lasci disturbare da ciò che accade fuori e, allo stesso tempo, non riesci neppure a dedicarti a ciò che accade nel mondo fuori perché sai che non stai lavorando al tuo obiettivo.

Se lasci che la tua mente venga disturbata, giri al minimo in ogni settore e questo implica un maggior dispendio di tempo ed energie.

Come lei, hai un obiettivo, hai una strategia, perciò devi portarla avanti.

Egoismo? Non saprei e, francamente, “giudicare” non fa parte della mia indole.

So che quegli studi l’hanno condotta al Nobel per la medicina, consegnatole nel 1986. E so che nel tempo “fuori dal suo obiettivo” era generosa e cittadina attiva nella società.

Chiarezza di idee è anche questo: sapersi concentrare e disciplinarsi in modo da sfruttare al meglio il proprio tempo e le proprie energie.

Riassumendo

Seguendo l’esempio di Rita Levi Montalcini, ti riepilogo gli elementi della strategia che puoi usare con gli ostacoli da superare:

  • Buoni alleati che ti supportano e ti aiutano in ciò che, in quel momento, non sai fare
    • sia in senso immateriale (es. ritrovare la spinta, la motivazione),
    • sia in senso materiale, con un aiuto pratico;
  • Creatività per sopperire a ciò che ti manca;
  • Concentrazione e disciplina (lasciando fuori i giudizi e le preoccupazioni, di cui ti occuperai quando avrai fatto il tuo dovere sul tuo obiettivo).

Mi pare una fonte autorevole da ascoltare, no?

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