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Il nuovo lavoro e il ruolo della mente durante la ricerca

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Questo è il resoconto di un successo nella ricerca di un nuovo lavoro, passando attraverso critiche (fra sé e sé) e critiche dall’esterno.

Non solo è limitata la disponibilità di posti, non solo siamo un paese in evidenti difficoltà. Oltre a questo, ci si mettono anche altri fattori che possono compromettere il modo in cui ti proponi, valorizzandoti o svalorizzandoti, facendoti cogliere un’opportunità o perdendola irrimediabilmente.

Cercherò di mettere a fuoco gli snodi più importanti perché ritengo sia molto sottovalutata la capacità di gestire la propria mente ai fini del raggiungimento di un obiettivo così importante che può fare la differenza nella vita di una persona.

Il primo successo (su stessa)

«Buongiorno coach!

Mi trovo ad avere bisogno di una mano e dei tuoi preziosi feedback per una lettera di presentazione che ho intenzione di spedire per il posto di […]»

[15.12.2016]

Erano passati molti mesi dall’ultima volta che l’avevo sentita. Me la ritrovo così maturata: abbandonata la mentalità “perdente” di chi deve dimostrare di saper fare da sé, sostituita con la mentalità vincente di chi si confronta.

Il secondo successo (su se stessa)

«Sono pronta a qualsiasi critica e suggerimento per far sì che la lettera di presentazione sia chiara ed efficace. Non ho mai brillato nella scrittura quindi se ci fosse qualcosa di poco chiaro o poco convincente sono altrettanto pronta a migliorarla. Sono pronta anche alle mazzate eh! Grazie ancora coach.»

Non era così. Quando abbiamo iniziato il percorso di coaching insieme, su un altro obiettivo, non aveva questa cura per la comunicazione, verso se stessa e verso gli altri. Non solo: era incapace di apprezzare il valore dei feedback perché li prendeva come un attacco personale, non certo in un’ottica di miglioramento.

Il terzo successo (con me)

«Non ho neppure mazzate da darti, guarda un po’!»

Sono una coach esigente e quando arriva il momento in cui ho poco da ribattere è un gran bel traguardo per entrambi. Mi sono limitata a farla riflettere su alcune frasi e sulla percezione che avrebbero potuto trasmettere. Delle finezze davvero, perché il grosso del lavoro l’aveva fatto lei, giustamente, in autonomia.

Il quarto successo (su se stessa)

«Hai proprio ragione, vado avanti certa che troverò un nuovo lavoro al più presto! Sono contenta dell’esperienza fatta, questo sì. L’ultimo colloquio è andato bene, molto meglio dei precedenti, quindi riconosco di aver fatto passi avanti. Procedo coach, procedo. Ti terrò aggiornata!»

Ha imparato a riconoscere i suoi stessi progressi.

Questa capacità le ha permesso di non avvilirsi per i colloqui in cui non era stata assunta. In questo modo, passettino dopo passettino, sta consolidando la fiducia in sé.

Il quinto successo (su se stessa e su altri)

Nel mentre, conquista un altro podio che non c’entra con il nuovo lavoro, ma è un traguardo enorme.

«Ciao Paola, ho riflettuto riguardo al modo di misurare il mio star bene.

La parola d’ordine è osservazione, voglio essere consapevole dei miei pensieri, osservarli e giudicarli e correggerli in caso io riconosca che non mi portano a nulla di buono e concreto.

Un altro aspetto su cui ho riflettuto è l’attività fisica, aiuta a scaricarmi dalla rabbia e dall’aggressività che ho dentro e a tenere la mente lucida.

Non so ma è scattato qualcosa, sento che se non inizio ad amarmi e a contare sulle mie forze, non arriverò mai a nulla.

Oggi non mi incolpo più degli sbagli del passato.

Voglio che quegli stessi sbagli siano dei maestri di vita e non delle scuse per sentirmi una fallita. Oggi è andata bene, se domani andrà male saprò far fronte perché la voglia di vincere è più forte. Ho tanta voglia di riscattarmi e mi sa tanto che presto ci arriverò.»

[03/03/2017]

Anche in questo caso doveva essere convincente; voleva dimostrare a qualcun altro di meritare fiducia e gliel’hanno concessa. Soprattutto, ha dimostrato a se stessa di poter ottenere ciò che vuole.

Non è più la donna che rinunciava a prescindere perché non si sentiva in grado. No, è diventata consapevole di ciò a cui può aspirare e pure che può sfoderare una determinazione senza pari nell’ottenerlo.

La mazzata nei denti

«Ciao coach, ho avuto un feedback da un amico sulla lettera di presentazione che abbiamo perfezionato assieme.

La sua risposta: “è una mega cazzata! Una lettera che mostra poca personalità e molta insicurezza, la cestinerei immediatamente.”

Domani ho un colloquio dove ho mandato questa lettera e vorrei strozzarmi»

[14/03/2017]

Le ricordo i valori su cui era fondata quella lettera: l’onestà, la trasparenza, la sincerità.

Sapeva benissimo quali avrebbero dovuto essere le parole “giuste”, quelle con cui avrebbe figurato meglio di quel che si sente, quelle che molti, al posto suo, avrebbero messo. Ne avevamo parlato, infatti. Della percezione, appunto, come ho scritto sopra. Ma lei era stata ferma sulla coerenza fra come voleva apparire e come si sentiva. Tanto poi, se ci fosse stato qualcosa di incongruente, al colloquio l’avrebbero capito.

L’aiuto a mettere in discussione la critica ricevuta.

Le chiedo di fare un elenco di tutte le abilità tipiche di quel ruolo e l’invito ad autovalutarsi in modo da riconquistare una visione più obiettiva di sé rispetto al lavoro per cui si candida.

Il sesto successo (su se stessa e sugli altri)

Nel giro di poche ore mi manda tutto. Quando ci sentiamo per parlarne è molto più serena.

La punzecchio e la provoco. Voglio che tiri fuori la grinta che ha messo in secondo piano.

«Non dico di sentirmi sicura, ma determinata, sì. Ho bisogno di quel nuovo lavoro!»

«Stella, il mio scopo era farti vedere che sai più di quel che pensi e vali più di quel che pensi. Insomma, bisogna guardarsi bene per capire cosa migliorare. Vale anche quando ci si deve proporre per un lavoro. Ti sei guardata bene, ti proporrai meglio.»

Ci salutiamo fiduciose.

Il settimo successo: il nuovo lavoro!

«Coach?! Mi hanno assunta!!!»

[15/03/2017]

Mi brillano gli occhi: non potrei essere più fiera di lei.

Ma credo mi stupirà e mi smentirà molto presto… ❤

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