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La chiarezza dell’obiettivo ispirata dai fotografi

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Tutti sanno che è importante avere chiarezza del proprio obiettivo e delle motivazioni che lo sostengono.

Poi, però, nella pratica è facile perdersi e dimenticarlo.

Un po’ perché non si ha tempo di fermarsi a definirlo (davvero?), un po’ perché si ha la percezione di averlo già definito bene (davvero?), un po’ perché in alcuni contesti non si ritiene necessario farlo perché hanno meno valore (davvero?).

Se ciò avviene è perché i concetti vanno ripetuti, e in un modo più efficace.

A me piace farlo cercando modelli diversi e ai miei coachee piace che i miei suggerimenti siano fuori dal comune.

Hai chiarezza sull’obiettivo che vuoi concretizzare?

Chiarezza Luigi Ghirri
Luigi Ghirri photo by Marco Ambrosi

Luigi Ghirri, ci offre uno spunto di riflessione interessante nelle sue “Lezioni di fotografia“:

“Quindi il problema è quello di regolare un insieme di relazioni. La profondità di campo, il tempo, l’apertura del diaframma e la velocità della scena da rappresentare, sostanzialmente sono questi i quattro piccoli grandi problemi. La pratica fotografica si sviluppa a partire da questo. Attualmente, siamo incoraggiati dalle macchine fotografiche automatiche a dimenticare, a semplificare tutto questo, cosa che da un certo punto di vista può apparire molto bella ma da un altro costituisce qualcosa di molto negativo, perché uno non sa mai esattamente quello che vuole.

Alla fine c’è sempre un’insoddisfazione nei confronti dei risultati finali che nasce dal mancato controllo dell’operazione e dal non sapere come si vuole realizzare l’immagine“.

[da “Lezioni di fotografia”, Luigi Ghirri]

Quante volte abbiamo gli strumenti (e per “strumenti” intendo non solo quelli pratici e tecnici, ma anche le nostre abilità!) e li usiamo senza un obiettivo chiaro in mente?

Poi, proprio come descrive Luigi Ghirri, siamo pure insoddisfatti del risultato. E lo siamo perché, prima di agire, non ci eravamo detti, davvero, per bene, con franchezza, cosa volevamo ottenere.

Fai una verifica

L’ultima volta che hai provato un senso di insoddisfazione…

  • Avevi un’immagine nitida del risultato che volevi ottenere?
  • Avevi ascoltato i dubbi sulle zone indefinite, vaghe, imprecise?
  • Avevi ben presente quali emozioni avresti provato prima, durante e dopo?

Perché, vedi, se avessi fatto tutto questo, non avresti in bocca il gusto dell’insoddisfazione, ma terresti in mano solo feedback su cosa migliorare e come. Questo è il grande vantaggio della chiarezza.

In ogni caso, rispondendo a queste domande hai comunque dei feedback che si possono trasformare in nuovi obiettivi:

  • devo trovare il modo per avere il tempo per definire sempre i miei obiettivi;
  • devo imparare a definire meglio i miei obiettivi;
  • devo applicare ciò che so sulla definizione degli obiettivi a ogni contesto.

Hai chiarezza sul perché vuoi raggiungere il tuo obiettivo?

Sally Mann e l'importanza del perché voglio raggiungere un obiettivo
Photo by Zipity11 (Own work)

Sempre nel settore della fotografia, trovo interessante un’intervistaSally Mann, in cui le veniva chiesto perché aveva cominciato a fare foto del paesaggio del Sud degli USA:

“Volevo esplorare il mistero e la complessità della regione. Il Sud ha i suoi problemi specifici: perché ci comportammo nel modo in cui ci siamo comportati durante la guerra civile? Perché il Sud dipendeva così pesantemente sulla schiavitù? Perché abbiamo gli atteggiamenti razziali che usiamo? Perché il senso dell’onore? Perché lo spirito guerriero?”

Il “perché” è il motore di tutti gli obiettivi, lo sai vero?

Senza un valido “perché” non ci alziamo neppure la mattina!

Maggiore è l’energia necessaria per “muoverci verso il cambiamento”, maggiore e intenso deve essere quel “perché” e la sua relativa risposta.

Se la risposta ai tuoi “perché” è “debole” o “fragile” o “ambigua”, non avrai la forza per affrontare le difficoltà che, inevitabilmente, incontrerai sul cammino.

Chiediti:

Perché è così importante realizzare il mio obiettivo?

Controlla.

  • Quanto senti forte la risposta?
  • Quanto è intensa?
  • Quante energie ti attiva?
  • Cosa ti senti in grado di fare sulla spinta di quella risposta?

Se la senti deboluccia, c’è qualcosa che stride fra le tue convinzioni e i tuoi valori. E anche qui hai un feedback: devi intervenire (o farti aiutare ad intervenire) in modo che ti sostengano lungo tutto il percorso.

Riepilogando…

Ci ritroviamo con Luigi Ghirri che sottolinea quanto sia importante avere chiarezza, prima di agire, definire bene cosa vogliamo (pena l’insoddisfazione) e Sally Mann che ci ricorda quanto è fondamentale sapere cosa ci fa avventurare nell’obiettivo e cosa ci sosterrà fino alla sua realizzazione (se vogliamo che la nostra spinta motivazionale persista e venga percepita fra le trame del nostro entusiasmo e del nostro risultato).

Ricordatene la prossima volta che scatti una foto, magari alla tua vita in evoluzione!

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