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L’eccellenza racchiusa nel tuo potenziale

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“Non ho mai brillato in nulla in particolare. Nessuna eccellenza.
Tendo a rimanere nella superficialità delle cose. Ho iniziato mille cose ma poche concluse. Faccio le cose per un po’ impegnandomi e poi mollo di colpo senza giustificato motivo. […]

È come se non volessi andare al massimo. Troppa responsabilità? Chissà?! Come un termostato che riporta ad una certa temperatura impostata, e più di così non va. Forse una parte di me non vuole impegnarsi fino in fondo, non vuole crescere, molla un attimo prima del podio. Sono settimane che ci ragiono come uscire da questa gabbia che mi sono auto costruito.”

È importante il valore eccellenza?

Eccellenza

Dipende.

Se ti confronti con persone che non ce l’hanno, non è importante.

Magari i risultati che hai già raggiunto, ai loro occhi, possono essere anche tanto, o addirittura troppo.

Se invece ti relazioni con persone che hanno quel valore, beh, forse ti senti in difetto o ti viene il dubbio che potresti essere meglio.

Poi, certo, c’è chi ti direbbe che a forza di guardare fuori rischi di diventare qualcosa che non sei. Sono d’accordo. Solo aggiungerei anche un’altra domanda:

Ciò che fai, i risultati che raggiungi, rappresentano chi sei o i limiti di chi pensi di essere?

Non è forse vero che anche non avere il valore eccellenza è una conseguenza dell’aver guardato fuori di te e aver trovato persone che non ne sentivano la necessità?

Io so perché ti è venuto il dubbio. Perché è vero che dentro al RafforzaMenti ci sono persone che martellano sull’argomento disciplina, sul dare il meglio di sé. Ti hanno lanciato un richiamo che ti ha creato un disagio, ma è un disagio che ti fa bene perché ti mette in discussione.

Ogni eroe, ad un certo punto della sua vita, sente quel richiamo.

Mette i brividi addosso perché, se accetta di seguirlo, deve lasciare il “paese” dove viveva fino a poco prima. Un gruppo di case (“valori”?), un insieme di conoscenze che stava unito sulla base di ciò che era loro comune (“convinzioni”?).

“Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che lascia e non sa quel che trova.”

Dice così il proverbio, no?

Introdurre il valore eccellenza nella tua vita significa lasciare la strada della superficialità. E no, non sai cosa trovi. Puoi fartene un’idea, guardando gli altri, questo sì. Ma non sarà mai la tua strada fino in fondo. Quella te la costruisci tu, in armonia con tutto il resto del tuo essere.

Lascia solo che ti faccia riflettere su un ultimo aspetto.

Non credere a chi abbina l’eccellenza ai risultati, come se risultati eccellenti parlassero sempre il linguaggio dell’eccellenza. Può essere, sì. Ma non è sempre così.

A volte un risultato eccellente è frutto di un mix di buone abilità e un po’ di fortuna. Una parte di te lo sa e penso sia proprio quella che fa abbassare il termostato.

Così come un atteggiamento eccellente non sempre porta a risultati eccellenti nell’immediato (lo so, è dura da digerire. Ma è così. C’è gente che aspetta anni prima di ricevere il premio per tutto il suo incommensurabile impegno).

Per quel che ne so io, l’eccellenza è un modo di essere, un’attitudine mentale vincente. I risultati sono la conseguenza. Così come i risultati mediocri sono una conseguenza del valore “superficialità”.

Perciò, definisci il tuo valore “eccellenza”

Definisci quei criteri che ti faranno dire:

“Sì, in questo sono stato davvero eccellente!”

Fai in modo che sia chiaro a te cosa intendi con il termine eccellenza e, ti avviso, può essere totalmente diverso dall’idea che può averne qualcun altro.

Ma è la tua, è solo tua e non ti sentirai più sballottat* quando guarderai ai risultati degli altri perché avrai piena consapevolezza di ciò che intendi tu.

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