Cosa condiziona la mia percezione? A cos’è rivolta la mia attenzione?
Ti fermi mai a farti queste domande? Ti chiedi in che modo la tua attenzione influenza i tuoi risultati?
Voglio darti qualche spunto partendo da questa citazione tratta da un libro sull’Aikido:
“Percezione: essa è quella funzione che ci permette di realizzare una relazione con noi stessi e con il mondo che ci circonda.
Credo che sia opportuno specificare che lo stato di percezione è comunque una funzione più complessa, per cui è necessario distinguere queste quattro fasi:
1. quando la nostra attenzione è rivolta al nostro corpo, riconosciamo noi stessi, interiormente;
2. quando la mente è rivolta verso l’esterno riconosciamo il mondo all’esterno;
3. quando la mente è in contatto con il nostro corpo interiormente e allo stesso tempo è in contatto con il mondo all’esterno di noi, allora si può dire una percezione totale, senza intenzione, fino a quando non la pensiamo e non la descriviamo.
4. Questo ultimo caso infatti, quando intenzionalmente cerchiamo la nostra percezione totale, si può definire come il riconoscimento della propria percezione che è la consapevolezza.”
[tratto da “Aikido: armonia e relazione – L’arte della percezione in una pratica di pace“ di Giuseppe Ruglioni]
La percezione totale serve anche per raggiungere un obiettivo
Quante volte dimentichiamo che tutto (ma proprio tutto) dipende dalla nostra percezione?
Quante volte dimentichiamo che la nostra percezione (di noi stessi e del mondo) è condizionata dalla nostra storia, dalle nostre abitudini, dalle nostre convinzioni?
Tutte le volte volte che ti preoccupi per qualcosa, la tua attenzione è su di te e dimentichi il mondo intorno.
Tutte le volte che sei iperconcentrato/a sul tuo obiettivo, la tua attenzione è su di te e dimentichi il mondo intorno.
Senza la percezione totale si perdono i pezzi per strada
Le persone cambiano, i loro pensieri evolvono, le situazioni non restano ferme. E tu? Sarai in grado di riacciuffarle quando emergerai dai tuoi pensieri? (Dipende da quant’è durata l’immersione…)
E cosa succede quando ci si fissa sul mondo fuori, ignorando le proprie esigenze, smettendo di ascoltarsi?
Se punti al traguardo e ignori il dolore del corpo, rischi di non arrivarci; se cerchi continuamente l’approvazione degli altri, potresti ritrovarti senza quella fantastica sensazione che è sentirsi soddisfatti di se stessi; quando dai ascolto alle opinioni esterne, segui la loro direzione e non la tua.
Prima o poi, in un modo o nell’altro, qualcosa di te si spezza…
Sei tu che guidi la tua attenzione.
Dentro e fuori, sinistra e destra, alto e basso, lui e lei, io e tu (noi).
Ogni pezzo dell’insieme è importante e, se manca un pezzo, il puzzle non può dirsi completo.
Eppoi. Sono in pochissimi a saperlo fare.
È una di quelle capacità che fa davvero la differenza.
È quello che vuoi fare tu, giusto? Lasciare un meraviglioso segno indelebile, vero?