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La percezione totale regolata dall’attenzione

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Cosa condiziona la mia percezione? A cos’è rivolta la mia attenzione?

Ti fermi mai a farti queste domande? Ti chiedi in che modo la tua attenzione influenza i tuoi risultati?

Voglio darti qualche spunto partendo da questa citazione tratta da un libro sull’Aikido:

Percezione: essa è quella funzione che ci permette di realizzare una relazione con noi stessi e con il mondo che ci circonda.

Credo che sia opportuno specificare che lo stato di percezione è comunque una funzione più complessa, per cui è necessario distinguere queste quattro fasi:

1. quando la nostra attenzione è rivolta al nostro corpo, riconosciamo noi stessi, interiormente;

2. quando la mente è rivolta verso l’esterno riconosciamo il mondo all’esterno;

3. quando la mente è in contatto con il nostro corpo interiormente e allo stesso tempo è in contatto con il mondo all’esterno di noi, allora si può dire una percezione totale, senza intenzione, fino a quando non la pensiamo e non la descriviamo.

4. Questo ultimo caso infatti, quando intenzionalmente cerchiamo la nostra percezione totale, si può definire come il riconoscimento della propria percezione che è la consapevolezza.”

[tratto da Aikido: armonia e relazione – L’arte della percezione in una pratica di pace di Giuseppe Ruglioni]
La percezione totale è una dote indispensabile
Photo by Benjamin Child on Unsplash

La percezione totale serve anche per raggiungere un obiettivo

Quante volte dimentichiamo che tutto (ma proprio tutto) dipende dalla nostra percezione?

Quante volte dimentichiamo che la nostra percezione (di noi stessi e del mondo) è condizionata dalla nostra storia, dalle nostre abitudini, dalle nostre convinzioni?

Tutte le volte volte che ti preoccupi per qualcosa, la tua attenzione è su di te e dimentichi il mondo intorno.

Tutte le volte che sei iperconcentrato/a sul tuo obiettivo, la tua attenzione è su di te e dimentichi il mondo intorno.

Senza la percezione totale si perdono i pezzi per strada

Le persone cambiano, i loro pensieri evolvono, le situazioni non restano ferme. E tu? Sarai in grado di riacciuffarle quando emergerai dai tuoi pensieri? (Dipende da quant’è durata l’immersione…)

E cosa succede quando ci si fissa sul mondo fuori, ignorando le proprie esigenze, smettendo di ascoltarsi?

Se punti al traguardo e ignori il dolore del corpo, rischi di non arrivarci; se cerchi continuamente l’approvazione degli altri, potresti ritrovarti senza quella fantastica sensazione che è sentirsi soddisfatti di se stessi; quando dai ascolto alle opinioni esterne, segui la loro direzione e non la tua.

Prima o poi, in un modo o nell’altro, qualcosa di te si spezza…

Sei tu che guidi la tua attenzione.

Dentro e fuori, sinistra e destra, alto e basso, lui e lei, io e tu (noi).

Ogni pezzo dell’insieme è importante e, se manca un pezzo, il puzzle non può dirsi completo.

Eppoi. Sono in pochissimi a saperlo fare.

È una di quelle capacità che fa davvero la differenza.

È quello che vuoi fare tu, giusto? Lasciare un meraviglioso segno indelebile, vero?

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