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La causa-effetto è una relazione che ci inganna

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Causa-effetto. Il nostro stato emotivo può subire diversi condizionamenti: dagli altri e dai loro comportamenti, dalle situazioni in cui ci troviamo, dai risultati che otteniamo, dall’ambiente in cui dobbiamo stare.

Ma non è tutta colpa di ciò che c’è fuori di noi. Possiamo creare nella nostra mente il più magico dei mondi e anche il più terribile.

Come usiamo la causa-effetto?

Causa-effetto I comportamenti degli altri possono cambiare il nostro stato d'animo

In questi giorni ho sentito moltissime frasi formulate usando la “causa-effetto“, una tecnica che, in quanto a magia, risulta essere estremamente efficace.

In sostanza, funziona più o meno così: si crea una relazione fra un evento (causa) e le nostre emozioni (conseguenza).

Con un esempio si capisce meglio:

“Mi rendi felice”

Quella persona fa una determinata cosa o basta anche solo la sua presenza (causa)… E tu sei al settimo cielo (effetto). Bello, no? Io lo trovo strepitoso!

Ma che cosa succede quando le cose non vanno altrettanto bene?

“Quando fai così, io mi arrabbio!”

Il meccanismo è lo stesso dell’esempio precedente, ma lo stato d’animo che ti genera è completamente diverso.

La cosa affascinante è che, se ci pensi, stai attribuendo all’altra persona un potere su di te che, in realtà, non ha… E, di conseguenza, essendo tutto nelle mani dell’altro, puoi anche avere la sensazione di non avere il controllo della situazione.

Ora, il punto centrale è proprio nel collegamento:

Evento/persona -> tuo stato emotivo

Chi lo crea? Tu.

Puoi esprimerti in altri modi? Sì.

La gestione dei tuoi pensieri appartiene solo ed esclusivamente a te e a nessun altro.

Altri esempi:

“Il passato mi rattrista”

“Quella persona mi spaventa”

“Questa situazione mi deprime”

“Questo ambiente mi impedisce di esprimermi”

Qui si vede ancora meglio.

Sembra a me o c’è solo un “soggetto” che fa qualcosa (e non sei tu!)?

Il tuo stato d’animo sembra totalmente in balia di qualcosa che non puoi gestire.

Vogliamo interrompere questa “magia negativa“?

Bene, il primo passo è cominciare a riconoscere questi schemi linguistici che metti in atto. Di solito basta. Ci si fa anche una bella risata sopra. Allo stesso tempo, è proprio qui la difficoltà più grossa. Siccome sono pensieri che ci appartengono (pensati da noi, costruiti da noi), ci serve qualcuno che ci aiuti ad identificarli.

Quante volte ti è capitato di osservare i comportamenti di qualcuno da fuori e pensare:

Possibile che non se ne renda conto?

Sì, è possibile. Lo stesso accade con le relazioni causa-effetto. La maggior parte delle volte non capisci perché stai così male a fronte di ciò che gli altri fanno/dicono e non ti rendi conto dei meccanismi che stai mettendo in atto. Perciò è importante costruire una mentalità vincente!

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