Dopo 5 minuti di telegiornale sono già esausta. Lamentele, preoccupazioni, allarmismi. Io penso a Sun Tzu, al terreno e alla crisi economica.
Sia chiaro. Non si tratta di negare le evidenti difficoltà che il paese sta passando. Esistono e vanno tenute in considerazione.
Non era certo un caso se Sun Tzu ne “L’arte della guerra” trattava “il terreno” (di battaglia) come un elemento strategico per la vittoria (o per la sconfitta).
La mia critica va a comportamenti diffusi che sembrano orientati solo a demoralizzare le persone anziché aiutarle a trovare la soluzione ai problemi. Non a caso ho scritto anche “un incoraggiamento per i giovani“.
La storia insegna che dopo ogni crisi economica c’è stata una nuova crescita.
E dunque è su questo che dovremmo concentrarci.
Qualsiasi difficoltà personale stai attraversando, devi tenere presente le condizioni del terreno su cui si svolgerà la battaglia. Sarebbe da stupidi non farlo. Per dirla con le parole di Sun Tzu, non considerare la crisi sarebbe un modo per
“corteggiare la sconfitta”.
Invece è necessario tenere conto che ci saranno
“terreni transitabili, terreni insidiosi, terreni dove temporeggiare, terreni angusti, terreni scoscesi, terreni a grande distanza dal nemico”.
Non c’è viaggio che non comporti rischi.
Ogni cambiamento ci obbliga a mettere alla prova noi stessi, ciò che sappiamo, ciò di cui siamo certi.
E ci costringe ad affrontare ciò che temiamo.
Ma è anche vero che ogni viaggio dell’eroe porta ad una evoluzione e ad una crescita personale.
E, come dicevo l’altro giorno ad un mio coachee,
“Scopri i tuoi limiti tramite un’esperienza. Li superi per il desiderio di viverne un’altra.”
Non sia il terreno (crisi economica) a sfinire le persone.
Ma siano le persone a studiare il terreno e a trovare un modo affinché diventi un vantaggio competitivo con cui uscirne.