“Non voglio più questa situazione…“
È la sessione conoscitiva è tutto ciò che le è chiaro è solo quello che non vuole. Se questa condizione fosse sufficiente a farle trovare la direzione per stare meglio, la lascerei in quello stato. Ma so che non è così.
So che in realtà vede di fronte a sé proprio ciò che non vuole più.
“Hai mai preso un taxi?”
“Certo”
“Qual è la prima domanda che ti fa il taxista?”
“Ti chiede dove vuoi andare.”
“Ok. Immagina di arrivare a Roma e di rispondergli che non vuoi andare al Colosseo. Lui cosa ti risponderebbe?”
“Vabbè… Non vuole andare al Colosseo… Ma Roma è grande… Dove vuole andare?”
“Ah, scusi. Dimenticavo di dirle che non voglio andare nemmeno all’Altare della Patria… E nemmeno all’Olimpico…”
“Eh! Un taxista romano ti avrebbe già mandato a quel paese!”
“Ecco. Allora perchè lo stai facendo con te stessa?“
Tutti rimangono spiazzati di fronte a questa domanda.
“Che cosa?”
Non voglio più…
“Se ti ascolti mentre parli, sai benissimo che cosa “NON VUOI PIÙ”, ma non sai che cosa “VUOI”. Pensi che ricordare a te stessa che cosa “non ti piace”, ti aiuterà a vivere una vita migliore?”.
Non risponde.
“Sai qual è la prima cosa che insegnano ai piloti di auto?”
“No.”
“Immagina. Stai viaggiando ad altissima velocità. Davanti a te spunta una curva pericolosa, delimitata da un muro. L’istinto è quello di concentrarsi sul muro… Perché mette paura, perché si teme di andare a sbattere… La prima cosa che insegnano ai piloti è girare la testa… Guardare dove la curva è già superata… Altrimenti andranno a sbattere proprio contro ciò che temono…“
“Io sto guardando il muro, vero?”
“Sì…”
“E questo mi farà andare a sbattere?”
“Di sicuro non ti fa cercare la soluzione… Conosci benissimo com’è fatto ogni singolo mattone e ignori che cosa c’è dopo la curva…”
“E come devo fare…?”
“Ora ci concentriamo insieme su come fare progetti e definiamo il tuo obiettivo.”