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Come evitare di giungere alla conclusione sbagliata?

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Un pensiero, un collegamento e zag! Si arriva alla conclusione sbagliata e lì ci si ferma! Problema: su quella deduzione si prende una decisione e ci si comporta di conseguenza.

“È un errore enorme teorizzare a vuoto. Senza accorgersene, si comincia a deformare i fatti per adattarli alle teorie, anziché il viceversa.”

Arthur Conan Doyle

Oggi non è una buona giornata per lei, Sherlock Holmes in erba.

“Facciamo un gioco!”

Esordisco in modo spiazzante, date le sue condizioni.

“Bene.  Così mi distraggo un po’…”

(“Non proprio”, penso)

“È evidente che qualcosa ti ha provocato molto dolore nelle ultime ore…”

Bocceranno la mia proposta.

(Non ammette repliche).

“Come fai a saperlo?”

“Il mio superiore è strano. Se chiedo qualcosa si chiude, è evasivo. Bocceranno la mia proposta.”

Evitare di fermarsi alla conclusione sbagliata

“Ok.  Questo l’avevamo capito.  Ma è un gioco, ricordi? Devi trovare altri 6 possibili motivi per cui non ti hanno ancora fatto sapere nulla… Il tuo indice dice che…”

C’è un cambio al vertice e alcune decisioni sono sospese… Ultimamente circolano voci contraddittorie in azienda…

Il mio dito medio dice che… Io tendo a gestire male l’attesa… Hummm…

Il mio anulare dice che… Hanno bisogno di più tempo del previsto… 

Il mio mignolo dice che… Basta! Cos’altro può essere?”

“Non si può lasciare il gioco a metà! Ne mancano due! Per quale motivo non ti hanno ancora fatto sapere?”

Hanno altre priorità da smaltire prima di concentrarsi sulla mia proposta.

“Visto? E ora passiamo all’altra mano. L’altro pollice dice che…”

“Stanno cercando le risorse per realizzarla!”

Da dove verrà questa improvvisa botta di ottimismo?!

È facile giungere alla conclusione sbagliata

Quando si comincia, sembra ci sia un’unica spiegazione possibile.

Ma, se ci si impegna a cercarle, ne vengono fuori anche molte altre, tutte plausibili.

“E ora scegliamo…  Tu che sei in azienda da un certo tempo, quale pensi che sia il motivo più probabile?

“In questi giorni mancava uno dei soci che ha un certo potere nelle decisioni.”

“Ma come? Non eravamo partite che avevano già bocciato la tua proposta?”

Adesso che si è rilassata, posso prenderla un po’ in giro.

“Ricorda: hai l’abitudine di creare delle relazioni causa-effetto. Il tuo pensiero tipico è: “quando succede questo… vuol dire che…”

Questo modo di pensare ti porta a trasformare in realtà ciò che è solo un dubbio.

Dunque, cosa devi fare la prossima volta…?”

“Cerco almeno 6 motivi… e poi mi chiedo quale può essere quello più probabile!”

Dovrà allenarsi molto. 

E tu? Hai provato a fare questo esercizio? Com’è andata?


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