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Come gestire il tuo stato d’animo attraverso la scelta delle parole

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Si può gestire lo stato d’animo attraverso la scelta delle parole?

Certo! Le parole lo influenzano in ogni momento, in positivo e in negativo, per questo è importante capire come ci riescono.

Come gestire il tuo stato di animo attraverso la scelta delle parole

Per spiegartelo, mi faccio aiutare da un brano tratto da “La grammatica della fantasia” in cui Gianni Rodari ci invita a giocare con la parola “sasso”:

La parola, intanto, precipita in altre direzioni, affonda nel mondo passato, fa tornare a galla presenze sommerse. “Sasso”, da questo punto di vista, è per me Santa Caterina del Sasso, un santuario a picco sul lago Maggiore. Ci andavo in bicicletta. Ci andavamo insieme, Amedeo e io. Siedevamo sotto un fresco portico a bere vino bianco e a parlare di Kant. Ci trovavamo anche in treno, eravamo entrambi studenti pendolari. Amedeo portava un lungo mantello blu. In certi giorni sotto il mantello s’indovinava la sagoma dell’astuccio del suo violino. La maniglia del mio astuccio era rotta, dovevo portarlo sotto il braccio. Amedeo andò negli alpini e morì in Russia.

Di certo non è colpa della parola “sasso” se Rodari si è ritrovato a ricordare la morte del suo amico.

Wittgenstein diceva:

“Le parole sono come la pellicola superficiale su un’acqua profonda”

E questo spiega perché, passando fra la gente, ascolti qualcuno pronunciare “bastardo!” e ti ritrovi a pensare a quella persona che quella volta…

Anche se eri di buon umore, il tuo stato d’animo cambia in un baleno.

Oppure, in un libro leggi “pizza” e colleghi il ricordo di quella sera in pizzeria con gli amici… E ti si riscalda il cuore in una giornata triste.

Obiezione vostro onore!” direbbe l’avvocato della difesa “Non possiamo scegliere le parole che le altre persone pronunciano, o quelle che leggiamo, o quelle che ascoltiamo alla radio o alla tv…

Vero. Ma tu puoi gestire la scelta delle parole che si susseguono nella tua mente dopo che il “sasso” è stato lanciato.

In qualsiasi momento, se ti accorgi che il tuo stato d’animo non è positivo e ti fa star male, puoi decidere di scegliere altre parole che cambino la direzione dei tuoi pensieri e quindi anche le emozioni che provi.

Facciamo un esempio pratico con un leitmotiv di quest’ultimo periodo. Politici, social network e giornali ripetono continuamente che:

Non ci sono alternative

Non reagiamo tutti allo stesso modo a queste parole.

C’è chi si lascia prendere da un flusso di associazioni negative e rievoca altri termini disastrosi (“non c’è speranza“, “non ci possiamo fare niente“, …) oppure i nomi di altre nazioni sull’orlo della catastrofe (“Spagna”, “Grecia”, …) oppure esempi di persone che hanno fatto scelte drastiche (“imprenditore dichiara fallimento“, …).

Ma c’è anche chi segue un altro flusso…

Io, per esempio, se mi accorgo di aver intrapreso il sentiero del “senza via di fuga” (può capitare!), mi fermo subito e non continuo a cercare esempi che confermano questa tesi, ma scelgo consapevolmente di associare esempi di chi ha trovato la via d’uscita.

Allora “senza via di fuga” si sposa con “Fuga per la vittoria“. E il mio stato d’animo diventa combattivo.
Se penso all’ “assenza di alternative“, di nuovo direziono i miei pensieri verso l’opposto. Mi viene in mente la scena da “L’arte di vincere“. L’hanno trovata (eccome!) un’altra strada!

Il segreto è tutto qui:

Puoi gestire il tuo stato d’animo attraverso la scelta delle parole con cui formuli i tuoi pensieri.

Puoi smettere di subire le emozioni negative ed imparare a guidarle nella direzione che desideri.

Il tuo cambiamento parte anche da questo e, in fondo, è piuttosto semplice.

Una parola ti evoca brutti pensieri? La cambi!

Abbiamo un vocabolario molto vasto fra cui scegliere. E se non lo fai, anche se lo sai, il problema è da un’altra parte e devi risolverlo quanto prima, perché ti sta facendo perdere tanti bei momenti. Ed è un vero peccato!

La qualità della tua vita dipende dal linguaggio che scegli di usare!

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